Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Società Ippica: tagliati 10 posti nel Cda

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2013


Risparmiati 20 mila euro

Il Comune completa il percorso di trasformazione della Società Ippica, che da Spa diventa a tutti gli effetti una società a responsabilità limitata. Come previsto nel nuovo statuto, proposto dalla Giunta e approvato dal Consiglio comunale alla fine di gennaio, il consiglio di amministrazione passa da 13 componenti a tre. Due di loro saranno dipendenti comunali, che non percepiranno stipendio per questo nuovo incarico. Il presidente sarà Stefania Dore, funzionario del servizio Tributi.
Ridotto da tre a uno anche il numero dei componenti del collegio sindacale. La nuova struttura della Società Ippica «porterà a un risparmio di circa 20mila euro l'anno», come fanno sapere dalla Giunta comunale.
A gennaio il Consiglio aveva dato il via libera con 25 sì e 11 astenuti alla trasformazione e a un ordine del giorno sulla struttura del Poetto. Nel presentare il documento, l'assessore al Bilancio Gabor Pinna ricordò come il vecchio statuto non rispettasse la legge: in questi casi il Cda non può avere più di cinque componenti. E invece in alcuni momenti si è arrivati ad avere un maxi consiglio di amministrazione, con addirittura 13 rappresentanti. L'assessore (che in quell'occasione certificò anche il "rosso" del bilancio, circa 550 mila euro nell'ultimo triennio) aveva anche posto dubbi sul ruolo futuro del Municipio nella neonata Srl. Perché recentemente la Corte dei conti si è «espressa chiaramente», e in maniera non positiva, sulla partecipazione del Comune di Ozieri nell'ippodromo di Chilivani. E la situazione del Comune di Cagliari si differenzia ben poco da quella del municipio della provincia di Sassari. Ecco perché il prossimo passo - chiesto anche da alcuni esponenti della maggioranza - potrebbe essere quello della «dismissione» delle quote azionarie della società (di cui detiene il pacchetto di maggioranza) creata nel 1928 e gestita insieme alla Regione (attraverso l'agenzia Agris) e la Camera di Commercio. (m.r.)