Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Calci e pugni tra pescatori

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2013


Tensione in laguna: scontro sulle arselle e sulla guida delle cooperative

Santa Gilla, rissa sedata da polizia e carabinieri

Sulle rive della laguna di Santa Gilla i malumori serpeggiavano da mesi. La guerra interna al consorzio ittico - cinque cooperative contro le due che sostengono il presidente, accusato di acquistare arselle filippine e non quelle “cagliaritane” e di non voler lasciare la carica dopo la presunta sfiducia - esplode alle 9. Stabulario chiuso per protesta dai “ribelli”, calci e pugni tra pescatori, forse un coltello usato per minaccia, un ferito e una denuncia in arrivo. Per calmare gli animi intervengono quattro volanti con il rinforzo di un blindato dei carabinieri. Dopo quattro ore torna la calma. I contendenti raggiungono un accordo. Ma sembra una pace apparente.
TENSIONE NELLA LAGUNA A Sa Illetta, tra depositi e pontili sequestrati dalla Capitaneria, lavorano circa 150 pescatori. La maggior parte di loro vive nei quartieri cagliaritani di Sant'Avendrace, San Michele e Sant'Elia. Le tensioni tra le sette cooperative del consorzio Santa Gilla sono datate. Attentati incendiari, furti e dispetti attorno allo stabulario non sono mancati. Poi la situazione precipita. I pescatori delle cooperative Santa Gilla 2000, Santa Gilla, Santa Gilla esche, Santa Igia e La peschereccia passano ai fatti. Cambiano i lucchetti e chiudono lo stabulario. I soci delle altre associazioni L'Ancora e La Laguna chiedono spiegazioni. I toni si alzano. Parte la scazzottata tra tre pescatori. Uno ha la peggio: un taglio sulla fronte e alcuni lividi. Quattro pattuglie della Squadra volante, coordinati dal dirigente Gianfranco Murgia, intervengono a Sa Illetta. Sul posto il funzionario di turno, Cosimo Bari, e gli uomini della Digos. Per un pescatore dovrebbe scattare la denuncia per lesioni.
SCONTRO TRA COOPERATIVE Sotto accusa, per i ribelli, c'è Antonio Lampis. Presidente del consorzio, almeno per due cooperative. Per le altre cinque è ormai l'ex, sostituito da Emanuele Orsati, eletto un mese fa. Ma sulle convocazioni delle assemblee e delle elezioni c'è una battaglia statutaria e legale. Lampis inoltre è accusato dai ribelli di acquistare i prodotti ittici dall'estero rifiutando quelli dei pescatori appartenenti alle cooperative nemiche . «Ha fatto i suoi interessi», commenta Orsati, «è stato sfiduciato ma non accetta la nuova elezione. Io sono stato nominato per unire».
UNA QUESTIONE APERTA La replica di Antonio Lampis e del figlio Vladimiro è chiara e accompagnata da querele ed esposti. «Nel consorzio ci sono tre cooperative inadempienti, già espulse. Per questo la pseudo elezione di Orsati, avvenuta con la presenza di queste associazioni cacciate, non è valida». Su arselle e cozze provenienti dall'estero? «Ci sono pescatori e cooperative che pretendono di vendere al consorzio prodotti sotto taglia, senza tracciabilità e di essere pagati in contanti e in nero. Abbiamo delle regole e dobbiamo seguire le leggi. Per questo siamo obbligati a rivolgerci ad aziende esterne». La battaglia a Santa Gilla non sembra ancora conclusa.
Matteo Vercelli


Scenari
Clima pesante,
se ne parlerà
in Comune
La settimana scorsa il blitz della Capitaneria, con i sigilli ai depositi dei pescatori e ai pontili. Forse scattata proprio in conseguenza della battaglia in atto tra cooperative. A complicare la vita del consorzio ittico di Santa Gilla c'è anche la crisi: «Lavoriamo poco e fatichiamo a guadagnare il minimo indispensabile per sfamare le nostre famiglie». Questa la lamentela di quasi tutti i pescatori.
Del caso dei pescatori di Santa Gilla si parlerà anche in Consiglio comunale, dove Marisa Depau (Sel) ha presentato un'interrogazione urgente. «Si tratta di un accanimento nei confronti dei poveri: deve intervenire il prefetto, altrimenti la situazione rischia di sfuggire di mano». Analoga iniziativa è stata annunciata anche dal consigliere Edoardo Tocco del Pdl.
Da anni il clima nella laguna non è dei migliori. L'anno scorso c'era stato il furto della cassaforte del consorzio. Nell'agosto del 2011, in un attentato incendiario, erano stati distrutti tre camion-frigo. E poi piccoli dispetti e altri furtarelli. (m. v.)