Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Notte di vento, danni al tetto della scuola

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2013


Via Quesada


Notte di superlavoro per i vigili del fuoco. Colpa delle violente raffiche di vento che hanno spazzato la città, provocando danni. In via Quesada, il tetto della scuola dell'infanzia “Maria Immacolata” (che fa capo alla Direzione didattica di via Garavetti) è stato scoperchiato e ieri mattina si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza le tegole.
«L'attività didattica non subirà interruzioni», ha assicurato il preside, Francesco Manconi, «è possibile che una parte dell'edificio venga dichiarata inagibile, ma lo stabilirà il Comune, al quale abbiamo inviato una relazione sull'accaduto. Nel frattempo ci siamo limitati a spostare i 20 alunni che frequentano vicino alla zona danneggiata in un'altra aula». Ieri mattina i bambini erano regolarmente in classe. «Se ci saranno novità, le famiglie saranno immediatamente informate». Tante le segnalazioni alla centrale operativa della Polizia municipale, alcune provenienti da piazza del Carmine, viale Trieste, via Sarpi e via Castiglione. Il vento ha causato disagi anche al Poetto, con il lungomare e le strade interne invase dalla sabbia. Numerose le segnalazioni di rami spezzati in mezzo alla strada o davanti all'ingresso delle case, alberi pericolanti e pali dell'illuminazione stradale resi instabili dalle forti raffiche.
Senza contare i cassonetti finiti in mezzo alla strada, i cartelli pubblicitari piegati e i cornicioni pericolanti. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire anche nel centro storico di Pirri, oltre che nell'hinterland (soprattutto a Sarroch, Elmas e Sestu). Decine di chiamate e di interventi anche nel Medio-Campidano. Durante la notte le raffiche di vento provenienti da sud-est hanno raggiunto anche i 50 nodi e nel rione cagliaritano di San Michele si sono vissuti momenti di terrore. «Siamo rimasti svegli fino alle 3 del mattino», racconta Silvio Pinna, portavoce del Comitato spontaneo dei residenti delle case popolari, «nelle vie La Somme, Podgora, Laghi Masuri, Ardenne e Premuda volava di tutto: cornicioni, tegole e lamiere. Un disastro, abbiamo avuto davvero paura, temevamo il peggio». (p.l.)