Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La spesa si fa al discount

Fonte: L'Unione Sarda
24 aprile 2013


Famiglie costrette a ridurre le uscite: nell'Isola cresce il divario sui consumi
 

Rete Imprese: la pressione fiscale salirà ancora
Corsa al discount, tagli non solo al carrello della spesa ma anche alla cura della persona, a visite mediche, controlli, esami radiologici, fino al dentista. Così la crisi costringe le famiglie italiane a una severa spending review, secondo quanto emerge dai dati dell'Istat che certifica, dopo numerosi allarmi da più fonti, come «la crisi degli ultimi cinque anni sta modificando in profondità i modelli di consumo delle famiglie».
 

DISCOUNT Per far fronte a budget falcidiati soprattutto dalle voci obbligate (imposte, tariffe, contributi) e dalla spinta inflazionistica, ormai il 62,3% delle famiglie fa spesa cercando le catene della Gdo più competitive sui prezzi. I picchi massimi sono al Sud (dal 65% al 73% nel 2012 rispetto al 2011), evidenzia il presidente dell'Istat Enrico Giovannini in audizione sul Def. Ma gli incrementi maggiori si sono avuti nelle regioni del Nord con un salto di quasi 10 punti percentuali (dal 46% al 55,5) e al Centro (dal 53% a quasi il 62%). Che i consumi degli italiani siano sempre più in picchiata lo conferma anche Rete Imprese Italia: nelle prime 14 settimane di quest'anno - dice l'organizzazione delle Pmi - la spesa reale presso grande distribuzione e centri commerciali è in calo di un ulteriore 4,0% rispetto ai primi tre mesi del 2012. Il reddito disponibile è crollato del 5,2% l'anno scorso; oltre 4 milioni di persone sono in povertà assoluta, dice Rete Imprese che parla di «valutazione prudenziale» e di «crisi sociale». Sempre più numerose inoltre le famiglie che acquistano prodotti alimentari negli hard discount (dal 10,5% al 12,3%, soprattutto al Nord), le catene più economiche, e la quota è raddoppiata nel 2011.
 

LA SARDEGNA Secondo il Centro studi L'Unione Sarda, l'Istat evidenzia che nel 2011 ogni nucleo familiare sardo spendeva mediamente 1.921 euro al mese, il 77% di una famiglia italiana (2.488 euro). «Dal 2005 al 2011 la differenza tra i consumi delle famiglie sarde e i consumi medi nazionali è raddoppiata: nel 2005 ammontava a 248 euro e nel 2011 si attesta a 567 euro», spiega il Centro studi. Questo perché i consumi delle famiglie italiane sono cresciuti, in 6 anni, del 4% mentre in Sardegna c'è stata una riduzione dell'11%.
 

NUOVE TASSE Rete Imprese, inoltre, denuncia che il Documento di economia e finanza del governo porterà in regalo a famiglie e aziende nuove tasse ed esborsi. Pari ad almeno 2.600 euro annui a nucleo familiare, a causa degli incrementi di imposte dirette e indirette (66 miliardi in totale). Il totale dei trasferimenti dal privato al pubblico toccherà i 100 miliardi e l'aggravio per le famiglie schizzerà così a 4mila euro anni. Livelli insopportabili, afferma Confindustria, la pressione reale è al 53%.