Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, burocrazia imbattibile

Fonte: L'Unione Sarda
24 aprile 2013


La sentenza del Riesame in linea con le precedenti: la spiaggia resterà senza baretti
 

Chioschi, percorso tortuoso. E l'estate è ormai alle porte
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Dopo il no del tribunale del Riesame al dissequestro, l'estate senza chioschetti è dietro l'angolo: l'unica strada rimasta (a parte quella del ricorso in Cassazione, ma i tempi sono decisamente lunghi) agli imprenditori del lungomare sembra quella della demolizione degli abusi e della successiva ricostruzione dei chioschi. Un percorso che potrebbe durare, al netto degli imprevisti sempre in agguato, non meno di due mesi. Così, nella migliore delle ipotesi, il Poetto potrebbe ritrovarsi a giugno nel cuore di un cantiere. Questo perché la legge varata a fine marzo dalla Regione rischia di essere inutilizzabile per le strutture che si trovano attualmente sotto sequestro sul lungomare.
GIUDICI DEL RIESAME Lo dicono i giudici del Riesame: il provvedimento vale per il futuro. Non per le irregolarità già accertate e al centro dell'inchiesta della Procura. Prima di definire con certezza l'efficacia della norma, il Comune attende la consulenza richiesta dal servizio di Edilizia privata. «Aspettiamo il parere legale», dice l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau, «anche se indubbiamente c'è un filo che unisce tutte queste decisioni della magistratura: vanno tutte in una stessa direzione. Tar, Gip, Riesame, Procura. Credo che ormai ci sia poco da discutere».
DEMOLIRE E RICOSTRUIRE Il problema è che anche la strada della demolizione e ricostruzione non è semplice. I gestori dei chioschi dovrebbero innanzitutto chiedere il dissequestro delle strutture per smontarle, cancellando così gli abusi contestati dalla procura della Repubblica. E questo, paradossalmente, potrebbe essere il passaggio più breve e facile. Poi dovrebbero presentare le domande per la realizzazione di nuovi chioschi «precari e amovibili», da smontare sempre entro la fine dell'anno. Il Comune quindi convocherà 15 conferenze di servizi negli uffici dello Sportello unico delle attività produttive. Un percorso già scelto l'anno scorso e, pochi mesi fa, dal bar Le Palmette, che ha consegnato la licenza nelle mani degli imprenditori nel giro di un paio di mesi. Anche forzando le tappe e cercando di restringere i tempi, è difficile che le autorizzazioni arrivino prima, perché il Suap dovrebbe affrontare in contemporanea 15 conferenze di servizi solo per il Poetto. Nel frattempo, i gestori dei chioschi dovranno anche chiedere il rinnovo della concessione demaniale, passaggio obbligatorio per poter ottenere la licenza per costruire le strutture di legno. Le concessioni sono scadute a dicembre del 2012 e il Comune non le ha ancora rinnovate, visto che al momento su quelle aree la Procura ha riscontrato degli abusi edilizi.
ULTIMA POSSIBILITÀ Una strada tortuosa e complessa, dove basterebbe poco per allungare i tempi, già strettissimi. A meno che il parere legale non dia, a sorpresa, il via libera all'applicabilità della nuova normativa regionale. In questo caso non ci sarebbero demolizioni. Ma per poter riaprire i chioschi si dovrebbe aspettare la decisione della Cassazione sul dissequestro. E anche qui, le previsioni parlano di due o tre mesi.
Michele Ruffi