L'INTERVISTA. Il presidente della Federtennis: Italia-Russia si potrebbe giocare qui
 

Binaghi: «Se la città la vuole si candidi, è un'occasione»
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di Enrico Pilia
«Potremmo giocare a Cagliari, ma qui pensiamo ai baretti, a tenerli chiusi. O allo stadio, chiuso anche quello». Angelo Binaghi, 53 anni, cagliaritano, dal 2001 è presidente della Federazione italiana tennis. Con lui alla guida, e grazie a una generazione di giocatrici di altissimo livello, l'Italia ha vinto per tre volte - 2006, 2009 e 2010, la Fed Cup, la coppa Davis del tennis femminile. Il massimo per uno sport che cresce, diffuso in tutto il mondo e che in Italia, Sardegna compresa, “produce” numeri straordinari. L'Italia ha conquistato a Palermo, nell'ultimo fine settimana, la quarta finale di Fed Cup, in programma il 2 e 3 novembre, con una superpotenza come la Russia. Una squadra dove scende in campo una delle giocatrici più forti della storia del tennis, Maria Sharapova.
Presidente, dove si giocherà?
«Lunedì, un'ora dopo la fine della partita decisiva, il sindaco di Palermo mi ha chiesto di poter ospitare la finale. Sono stato chiamato da Napoli. Il presidente del Coni mi ha chiesto di giocare la finale a Roma. Anche Milano avanza la sua candidatura. Io premo perché sia una città del sud: stiamo valutando anche sedi come Bari e Reggio Calabria. Dipenderà anche dalle previsioni meteo che impediscono spesso lo svolgimento di partite all'aperto».
Si potrebbe pensare di giocare a Cagliari. Qualcuno si è fatto sentire?
«No. Per ora, almeno. Credo che a una città come la nostra potrebbe interessare una finale mondiale di uno sport che tutti conoscono, o no?».
Cagliari avrebbe la struttura e le possibilità per candidarsi seriamente?
«Vedo che ci sono cose più importanti sulle quali confrontarsi. I baretti, per sempio. Mentre noi cagliaritani pensiamo a dove realizzare uno stadio per ospitare la Serie A e vedere la Juventus, gli altri - che hanno già gli stadi e perfino il mare - pensano a come poter ospitare una finale mondiale di tennis».
Cosa serve?
«Intanto, serve qualcuno che me lo chieda. Serve uno stadio all'aperto da 5 mila posti. E la volontà politica, dalla Regione al Comune, per imporsi sulle altre città che premono».
Lanciamo un appello?
«Credo che il Tennis Club Cagliari si muoverà, ma non basta. La Regione, che tanto spende per il bene dello sport e per il suo sviluppo, potrebbe magari fare uno sforzo per avere una finale mondiale, evento che crea un ritorno incalcolabile, se ci sai lavorare attorno. Forse sarebbe il caso di pensarci. Per avere la semifinale, nessuno aveva mosso un dito».
La Fed Cup si può riconquistare?
«Le nostre ragazze sono straordinarie, ma dall'altra parte ci sarà la Sharapova. Se giocheremo a Cagliari, speriamo non chieda di fare una passeggiata al Poetto».