Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Il Comune sta affossando il campus»

Fonte: La Nuova Sardegna
20 novembre 2008

GIOVEDÌ, 20 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

di Roberto Paracchini 



Mongiu: rinvii continui e pretestuosi Tavolacci: cubature eccessive e pochi servizi




CAGLIARI. «Si tratta di una situazione paradossale», afferma Maria Antonietta Mongiu, assessore regionale alla Cultura e pubblica istruzione. «Non esiste che il Comune trascuri in questo modo la possibilità di fornire agli studenti un campus universitario di mille posti letto. Eppure sembra che sia così. I lavori sarebbero potuti iniziare da un mese, ma per il Municipio vi sono sempre questioni che non vanno». L’assessore si riferisce al progetto di campus da realizzare in viale La Plaia nell’ex semoleria, «il cui progetto è pronto da un anno e anche l’impresa che lo deve realizzare».
«L’amministrazione municipale sta dimostrando di non avere a cuore le sorti degli studenti e crea continuamente dei problemi - rincara l’assessore Mongiu - prima c’era la questione dei parcheggi e noi, tramite l’Ersu (l’ente regionale per il diritto allo studio, titolare dell’intervento - ndr), abbiamo risposto. Poi c’è stata quella dei silos che dovevano esser ceduti, allora abbiamo proposto la permuta con delle aree in viale Poetto, ma loro han detto che valevano di meno... Insomma: così non si va avanti».
Il campus universitario non può essere realizzato perchè mancano le concessioni edilizie da parte del Comune. «Va anche detto che se le questioni non si sbloccano - lamenta l’assessore - a fine anno perderemo quindici milioni di euro, quelli stanziati per il Campus dal Cipe». L’opera nel suo complesso costa circa 105 milioni ed è stata riprogettata dall’architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha (premio Pritzker, il Nobel dell’architettura). Secondo Mendes il campus non dovrà essere un semplice dormitorio per studenti, ma un luogo culturale e sociale attivo per l’intera città. Un po’ come la struttura universitaria che ha realizzato a Madrid. «La cosa che mi attrae di più del progetto - ha anche affermato - è che questa struttura sorgerà proprio nel cuore di Cagliari. L’edificio in sè non è molto difficile da immaginare, più importante è la sua disposizione nel resto del territorio».
La volumetria attuale prevista è di 136mila metri cubi. Prima dell’intervento di Mendes i metri cubi erano 96mila. Aspetto, questo, che secondo il Comune si sta dimostrando di difficile soluzione. «Già col primo progetto - spiega Massimiliano Tavolacci, Udc e presidente della commissione consiliare all’Urbanistica - avevamo rilevato un eccesso di cubatura e chiesto che una parte venisse riassorbita, e auspicato più spazi verdi. Invece l’ipotesi dell’architetto Mendes ha aumentato le volumetrie. Da qui la nostra richiesta di far sì che una serie di terreni delle Ferrovie, che dovrebbero passare alla Regione, vengano utilizzate per i servizi della struttura. Ma questo non è stato fatto. Noi non possiamo accettare un campus senza servizi per mille persone, sarebbe simile a un lager». Ma c’è il rischio di perdere i finanziamenti... «Si sta pensando di fare un accordo di programma specifico proprio per evitare questa eventualità - continua Tavolacci - magari iniziando il progetto dei 96mila metri cubi».
L’assessore Mongiu, però, non ha dubbi e precisa che si tratta di una «vergogna: «Le amministrazioni pubbliche hanno il compito di risolvere i problemi, non di complicarli. Ora, poi, dopo che l’Ersu ha mandato l’ultimo progetto con tutte le modifiche richieste, al Comune dicono che non lo trovano: l’hanno perso, incredibile. Da parte sua la Regione sta investendo ingenti risorse nel diritto allo studio, ma il Municipio non si muove». Secondo l’assessore Mongiu, che ricorda che a suo tempo l’amministrazione municipale tentò di bloccare la trasformazioe dell’hotel Cannas di via Roma in casa dello studente, «Cagliari è una città universitaria e lo dimostrano i circa 38mila iscritti, di cui più di diecimila pendolari. Ma il Comune non capisce che bloccare il campus vuol dire prolungare l’indecenza di centinaia di studenti vittime del mercato nero delle case. Questa amministrazione sembra non aver capito l’importanza dell’università per la città».