IL VERDETTO
di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it
«La palla torna al sindaco». Così i gestori dei baretti accolgono la decisione del Riesame di non togliere i sigilli ai chioschi. Il Poetto resta blindato. E il Comune si affida a un legale per valutare se con la salva-baretti del Consiglio regionale e il decreto Rassu si può salvare la stagione estiva. «Abbiamo chiesto un incontro col sindaco, perché solo lui può trovare una soluzione. Il Comune in autotutela può fare di tutto», commenta Antonio Congera, titolare del Capolinea. Per lui c’erano altre strade percorribili prima di arrivare al sequestro, ma se quelle sono ormai impercorribili l’attesa era tutta per la decisione del Tribunale del Riesame. «Ci aspettavamo un giudizio decisamente diverso sul dissequestro, la motivazione non ci ha soddisfatti perché è troppo generica. Sposa la linea intrapresa senza entrare troppo nello specifico - continua Congera - in Regione è stata seguita una linea comune, centrodestra e controsinistra, che ha portato a quella legge per colmare il vuoto normativo. Ora speriamo che anche il sindaco, visto che la pensa così anche il Sel in Consiglio regionale, decida di affidarsi alla leggina ». Una decisione in merito il Municipio non l’ha ancora presa. «In accordo con il Consiglio comunale e la commissione Urbanistica abbiamo chiesto un parere legale per supportare le nostre scelte - spiega l’assessore all’Urbanistica Paolo Frau - perché è importante comprendere se, e come, la legge del Consiglio regionale può intervenire sul passato». E su questo aspetto pesa l’opinione del Riesame, che ha valutato il peso del decreto Rassu e della salva-baretti: «Non possono incidere sui reati già commessi anche perché la legge regionale non può introdurre un condono ediliio mascherato». La demolizione sembra l’unica strada percorribile per arrivare alla ricostruzione, sulla base delle nuove normative apposite. «La strada imboccata non è più percorribile: prima la Procura, poi la magistratura giudicante, poi quella amministrativa e infine il Riesame fanno capire che al termine del sentiero intrapreso c’è una roccia insormontabile - commenta l’assessore Frau - se io fossi un imprenditore interessato, chiederei alla Magistratura il dissequestro per poter eliminare l’abuso, a quel punto sarebbe possibile rimettere tutto in regola con le autorizzazioni e riuscire a salvare la stagione estiva » . Il Riesame ricorda che la nuova legge regionale stabilisce che «su domanda degli interessati, i Comuni possono valutare se mantenere le opere e i manufatti “regolarmente autorizzati” fino all’approvazione dei Pul: nella specie le opere sono, allo stato, abusive, e come tali, non potrebbero essere mantenute». Fin qua la chiusura sembra totale, ma resta uno spiraglio: «In ogni caso si tratta di una valutazione del Comune il cui eventuale esito dovrà essere esaminato dal Gip». E sarà il parere legale chiesto dal Comune a vedere se ci sono margini di manovra. «I tempi sono ristretti, il Riesame ci rimanda al Comune e noi aspettiamo la loro decisione - dice Piero Farci, titolare del Miraggio - se ci dice di smontare, lo facciamo subito e se ci dice che possiamo restare, lo facciamo ancora più volentieri. La mia opinione, in ogni caso, è che tutta questa vicenda sia una profonda ingiustizia e uno spreco di soldi ma, come si suol dire, si lega l’asino dove vuole il padrone ». La decisione del Riesame di confermare il sequestro è l’ennesima mazzata per i concessionari con i baretti sotto sequestro. «Siamo sicuri che il Comune abbia la possibilità di risolvere la questione tanto per la spiaggia priva di servizi (un problema che sta a cuore a tutti i cagliaritani) quanto per la nostra situazione personale», è l’opinione a caldo di Luigi Lampis della Dolce Vita. «Ci siamo fidati del sindaco, che ha firmato il protocollo d’intesa con la Regione per togliere le castagne dal fuoco. Ma ora le castagne si sono bruciate... e anche la pentola! - continua - Spero sia rimasto un margine di buon senso per risolvere questa intricata situazione. Secondo me ci vorrebbe poco, ma dipende dal Comune ».
PRIMA FERMATA LE PALMETTE PRONTO A TORNARE
Il Comune aveva consigliato ai gestori di smantellare i chioschi costruiti pochi mesi prima entro il 31 ottobre 2012. Il tira e molla è andato per le lunghe, fino a quando non sono scattati i sigilli intorno a quindici baretti del litorale cagliaritano. L’unico che si è salvato dall’ennesimo tsunami giudiziario è stato il chiosco Le Palmette della Pirma fermata. La struttura era stata completamente smantellata per tempo e questo ha permesso ai titolari di voltare pagina. Mentre quel tratto di spaggia era libero da tavolini e abusi edilizi, dalla Regione è arrivato il decreto Rassu che ha dato al Comune la possibilità di concedere autorizzazioni provvisorie fino al 31 dicembre 2013, perché entro quella data dovrà essere approvato il Pul. Il baretto della Prima ha chiesto le autorizzazioni e dalla conferenza di servizi è arrivato il ia libera che spiana la strada alla stagione estiva delle Palmette