Centro storico nel caos
Valentino Medagliani
Lunedì 22 Aprile 2013 | 18:35
Doveva essere una passeggiata per far conoscere le aree pedonali del centro storico ai rappresentanti delle città del progetto Musa, ma ad accogliere gli amministratori e i loro delegati, in visita ufficiale, sono stati i cassonetti pieni di sacchi della spazzatura, raccoglitori del vetro straripanti di bottiglie vuote, materassi e televisori rotti abbandonati e ammassati agli angoli delle strade fra Villanova e la Marina.
I rifiuti non risparmiano nemmeno il sito archeologico monumentale della Chiesa di Santa Lucia: davanti ai cartelli riservati ai turisti, cumuli di cassette della frutta, cartoni e un materasso.
La Cagliari delle contraddizioni si è messa a nudo davanti agli occhi dei rappresentanti dei Comuni, arrivati nel capoluogo sardo per studiare la mobilità cittadina. Se il cuore pedonale di Cagliari sarà preso come esempio da seguire, non sarà certo l'immagine di un centro storico pulito quella che resterà impressa negli occhi degli ospiti provenienti dalle otto città del Sud Italia.
Tante le ragioni del degrado: “C'è un problema di informazione – dice Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, che oggi ha accompagnato la delegazione nei quartieri – sui tanti strumenti che i cittadini hanno per non abbandonare i rifiuti in strada e, quindi, usufruire di un servizio. Ma c'è anche un problema di educazione”. Un peso per le tasche di tutti: “Ogni qual volta bisogna agire in deroga rispetto alla normale pulizia, per intervenire sui luoghi sporcati da chi non ha cura della città, noi spendiamo milioni di euro dei cagliaritani”.
Sotto accusa anche l'attuale sistema di raccolta dei rifiuti: “Un sistema – aggiunge Zedda – che abbiamo ereditato”. Una situazione che potrebbe cambiare, secondo il primo cittadino, con l'introduzione della raccolta porta a porta. “Migliorerà la percentuale di differenziata conferita, rispetto alla percentuale di indifferenziata che viene portata in discarica”.
Un'arretratezza sul fronte della raccolta differenziata che oggi i cittadini di Cagliari pagano con un aggravio di milioni di euro sulla Tarsu. “Una delle ragioni per cui i cagliaritani – dice Zedda – pagano una tassa sui rifiuti così alta dipende dal fatto che non si raggiunge un livello di raccolta differenziata tale da abbattere le tonnellate di indifferenziata che viene portata all'inceneritore. A dicembre speriamo di partire con la nuova gara che andrà verso un porta a porta in buona parte della città”.