Ci sarà un superbox con i prodotti tipici. Gli operatori: «Restano molte carenze»
Piano della Giunta: il mercato dovrà attrarre i turisti
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Pochi clienti. E soprattutto pochi box attivi: undici su diciassette. Nessuno vuole uno spazio al mercato di Santa Chiara. Gli ultimi bandi per l'assegnazione dei posti vuoti sono andati deserti. Ora la Giunta cerca di risollevare le sorti della struttura di Stampace, con una piccola rivoluzione. L'area centrale sarà affidata a un'impresa che sia in grado di promuovere i prodotti sardi e soprattutto possa trasformare il mercato in un attrattore di turisti.
La scorsa settimana è stata approvata una delibera che prevede di «trasformare l'area centrale del mercato, composta attualmente da cinque posteggi, in un unico spazio da assegnare successivamente a un imprenditore che intenda offrire servizi a forte valenza turistica e promozionale legati alla valorizzazione dell'enogastronomia e dell'identità della Sardegna, in grado di attrarre flussi turistici all'interno del mercato».
L'assegnazione consentirà anche di far guadagnare qualcosa in più al Comune, che nel 2012 ha speso 115mila euro per la manutenzione della struttura, a fronte di un incasso di meno di 20mila euro dai canoni d'affitto dei box. Rimarrà ancora sbarrato il piano superiore, chiuso dal 2002. La Giunta Floris aveva approvato un progetto esecutivo per il restauro dell'ex monastero di Santa Chiara, che nelle previsioni avrebbe dovuto ospitare un mercato dei fiori e un punto di informazione turistica. Negli ultimi anni gli archeologi che hanno lavorato agli scavi hanno portato alla luce cisterne, le colonne del chiostro, perfino una lastra usata come gradino che porta ancora i segni di un fregio nobiliare. I soldi degli scavi sono finiti però, e con loro le ricerche degli studiosi.
«Da quindici anni facciano sempre le stesse proposte», raccontano gli operatori del mercato, che ricordano i mille progetti mai realizzati. Come ad esempio un tapis roulant che aiuti i clienti ad arrivare da piazza Yenne fino al mercato. Oppure l'apertura di un secondo ingresso in via Santa Margherita, attraverso gli uffici della Circoscrizione.
Nel frattempo, è quasi certo che la struttura di Santa Chiara verrà riqualificata con i resti dell'antico mercato del largo Carlo Felice, demolito nei primi anni '50. Più o meno contemporaneamente alla realizzazione di Santa Chiara (inaugurato nel 1957), che venne realizzato sui resti del convento duecentesco delle clarisse.
La sovrintendenza ai beni architettonici verrà incaricata dal Comune - così è stato annunciato dall'amministrazione - di trovare una soluzione per rendere compatibili i resti archeologici con il nuovo mercatino dei prodotti tipici che verrà realizzato.
Una rivoluzione che, come è scritto nella delibera approvata la scorsa settimana su proposta dell'assessorato alle Attività produttive, è condivisa con le associazioni di categoria «a riguardo sono state presentate richieste di emissione di parere a Federconsumatori della Sardegna, Unione Nazionale Consumatori Comitato Provinciale e Regionale, Confcommercio di Cagliari, Confesercenti sede Provinciale di Cagliari». E tutte le organizzazioni «hanno espresso al riguardo parere favorevole alla soppressione» dei box centrali e alla trasformazione in una zona unica. I concessionari che occupano ora i box centrali verranno trasferiti negli altri liberi, in attesa che venga pubblicato il bando per l'assegnazione dell'area, che verrà anche ristrutturata.
Michele Ruffi