Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I cromatismi poetici di Teresa Mereu

Fonte: L'Unione Sarda
20 novembre 2008

Mostre. Al Lazzaretto di Cagliari fino al 26 una cinquantina di oli della prima allieva di Foiso Fois: protagonista la Natura



«Dovete osservare e tornare a casa. Quel che conservate nella vostra memoria vi appartiene». Così diceva Foiso Fois ai suoi allievi. Così, dopo più di cinquanta anni di attività, continua a fare la sua prima allieva Teresa Mereu. A svelarci i segreti della sua poetica artistica la mostra personale, organizzata con il patrocinio dell'assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari e visitabile al Lazzaretto fino al 26 novembre. Esposti circa cinquanta dipinti ad olio, tecnica prediletta: quasi tutti inediti, nature morte e paesaggi in cui la figura umana è totalmente assente. Opere che testimoniano il particolare e personalissimo rapporto di Teresa Mereu con la Natura, sia essa quella dei boschi, delle campagne, dei golfi o dei fiori recisi. Una Natura sempre benigna, tanto amata dalla pittrice, da lei guardata, osservata e interiorizzata, poi restituitaci carica di sentimenti e di emozioni, satura di colori. E un vitalissimo senso cromatico è quello che emerge dalla visione delle opere esposte in cui i rosa, i gialli, gli arancio sembrano rincorrersi, unirsi, "dividersi". Prima piccoli tocchi di pennello, poi lunghe pennellate oblique che diventano ampie macchie di colore. Nascono paesaggi che sono musica e poesia: sono i luoghi cari alla pittrice, ben noti, grazie ad anni di frequentazione, come la Sella del Diavolo, rappresentata nei toni rosa e azzurri dell'alba e in quelli caldi e infuocati del sole al tramonto; o luoghi scoperti durante i numerosi viaggi, contemplati con gli occhi incantati e riprodotti attraverso il filtro della memoria, come in Ansa fluviale in Provenza in cui il viola, il lilla, i verdi acidificati producono riflessi inaspettati. Segno e colore si trasformano in luce nella generale armonia compositiva dei dipinti che a volte trascendono e trasfigurano il dato sensibile fino a produrre visioni oniriche, capricci, paesaggi dell'animo. Così accade nelle due versioni di Las Plassas: Capriccio cromatico e Paesaggio onirico . La Natura di Teresa Mereu ci appare sempre vibrante anche nel piccolissimo formato come in Mimose e Ginestre , due oli su cartone, in cui la vegetazione sembra giganteggiare nella piccola superficie a disposizione, non lasciando più spazio al cielo e alla terra. E la vitalità appare addirittura nelle nature morte, che per definizione, dovrebbero rappresentare esseri inanimati. Dal tocco impressionista di Peonie si passa a Calle , in cui i fiori emergono prepotentemente, turgidi, carnosi e profumati, dalle righe verdi e arancio della tappezzeria, un saluto velato al maestro che diventa evidente in Omaggio a Foiso Fois in cui il vaso di strelitzie, in primo piano, in bilico sul triangolo rosso della tovaglia, a stento mantiene l'equilibrio nella geometrica bidimensionalità dello spazio. La Mereu conobbe Foiso Fois nel 1954 e frequentò il suo studio per circa cinque anni. Qui entrò in contatto con Aligi Sassu, Salvatore Cambosu, Raffaello Delogu, Maria Lai, qui assimilò quel cromatismo fauve del maestro che non avrebbe abbandonato per tutta la successiva produzione pittorica, e che costituisce ancora oggi la sua particolare cifra stilistica.
L'artista vive e lavora a Cagliari, ha insegnato per 37 anni Discipline artistiche e Storia dell'arte negli istituti superiori e nelle scuole medie, mai rinunciando ad un'alacre attività espositiva, non solo in Sardegna ma anche in Italia e all'estero; ha partecipato a numerose rassegne e concorsi conseguendo importanti riconoscimenti.
MARZIA MARINO

20/11/2008