Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Guano e pulci in piazza Yenne La rivolta dei commercianti

Fonte: L'Unione Sarda
20 novembre 2008

Lettera al Comune: «Intervenite contro il degrado»



Gli esercenti dei locali: «Situazione igienico sanitaria da brivido». Da quanto sono state tolte le reti attorno agli alberi, la piazza è tornata sporca e maleodorante. Escrementi su auto, panchine e passanti.
Il guano degli storni sulle panchine e le auto in sosta, le pulci dei piccioni a spasso fra i tavolini dei caffè: piazza Yenne, giurano i gestori dei locali i cui gazebo occupano buona parte dell'area, fa schifo. Più precisamente: versa in condizioni di degrado igienico-sanitario. E il malumore, di pari passo con il cattivo odore, si è fatto intenso.
L'ultimo segnale è una lettera firmata da «esercenti, residenti e passanti» e indirizzata al sindaco Emilio Floris, agli assessori all'Ambiente e urbanistica e alla Pianificazione dei servizi Giovanni Giagoni e Giovanni Maria Campus, al dirigente per il Verde pubblico Claudio Papoff e ai quotidiani: «È ormai da due anni che la piazza è interessata da un problema di degrado e situazione igienico sanitaria da brivido», scrivono gli autori.
A far precipitare le cose, secondo la denuncia, la rimozione delle reti in cui due anni fa vennero avvolti, dopo un'attenta potatura, gli alberi della piazza. L'incappucciamento era sembrata una soluzione perfetta per l'annoso problema degli storni. Purtroppo è durata lo spazio di una stagione. Tolte da piazza Yenne, le reti sono state utilizzate con successo in piazza Italia, a Pirri, un altro punto di ritrovo per gli storni.
Morale: gli uccelli sono tornati ad appollaiarsi fra i rami di piazza Yenne, da dove lasciano cadere i loro escrementi su pedoni, teloni dei gazebo del Forum Cafy, del Down Town e del Metzcal, panchine, auto in sosta. Il problema non si limita alla sporcizia: il guano è corrosivo e provoca danni consistenti alle carrozzerie. A destare allarme, però, sono anche i parassiti di cui storni e piccioni sono portatori: potrebbero causare infezioni e malattie.
A lamentarsi sono tutti: passanti, frequentatori abituali, cittadini che parcheggiano lì per sbrigare commissioni. Ma a essere danneggiati sono soprattutto i commercianti che ricordano di essere regolarmente autorizzati e «tenuti al pagamento delle tasse di occupazione del suolo pubblico» nonostante le aree assegnate siano, per via degli escrementi degli uccelli, «inutilizzabili»: un problema che, sommato alla crisi economica, assume contorni rilevanti. «La situazione - si conclude la lettera - è molto grave. E negli ultimi due anni il Comune non ha fatto nessun intervento per risolvere o quantomeno arginare il problema ormai noto a tutti in città». (m. n.)

20/11/2008