CROCIERE A CAGLIARI
La vasta rappresentanza cittadina dei commercianti di vicinato, quando si deve ragionare per cercare e creare progetti per l’accoglienza dei turisti - su tutti i croceristi - non si impegna, pretende senza offrire nulla in cambio e, già che ci siamo, triplica il prezzo di un semplice caffè. Con tanti saluti alla città turistica, della quale in tanti si riempiono la bocca. L’attacco ai negozianti di vicinato e ai baristi non arriva da vacanzieri insoddisfatti, che magari non si sono sentiti a loro agio visitando per qualche ora la città. Le parole di fuoco contro le categorie di venditori le spara, ad alzo zero, l’assessore comunale alle Attività produttive, Barbara Argiolas. Una sequela di accuse, una dopo l’altra, lanciata verso una delle categorie più colpite dal periodo di crisi economica. Serrande che si abbassano, metri quadri in affitto, c’è anche chi si suicida. Ma, se i croceristi del mercoledì sciamano nel dopo pranzo tra le vie della Marina e si avventurano per le vie dello shopping, trovando quasi tutti i negozi chiusi, la causa è la poca voglia di aprire degli stessi commercianti. Ieri, in consiglio comunale, Maurizio Porcelli (Pdl) chiede alla Argiolas «cosa voglia fare per scongiurare il calo di arrivi della Costa Crociere nel 2014, con i croceristi che si ricordano di Cagliari solo per la via Roma e la Rinascente». In replica, Barbara Argiolas è un fiume in piena: «Non si può attribuire a noi la colpa di una città poco accogliente, io dialogo spesso con l’autorità portuale. Quando però ho portato alle associazioni di categoria di commercianti dei progetti per l’apertura dalle tredici alle sedici con i croceristi in giro, mi è stato chiesto quanti soldi intendeva mettere il comune. E finora solo l’amministrazione comunale ha messo del denaro per progetti sul commercio, nessun altro», spiega con molto fervore l’assessore comunale alle Attività produttive, che prosegue: «c’è stato un tavolo con varie associazioni di categoria e con l’autorità portuale. Qualcuno, tra i rappresentanti dei commercianti, si è alzato e ha abbandonato la discussione, salvo poi chiedermi cinquemila euro per un progetto di pullman che portano i croceristi in giro per le vie dello shopping». Finito? Manco per idea. La Argiolas accusa «i baristi che fanno pagare tre euro e cinquanta un caffè ai turisti. L’accoglienza parte da noi, cittadini e imprese, attori e protagonisti della nostra città. Il sedici maggio faremo un primo esperimento di accoglienza con una crociera, a breve porterò dei dati sul turismo», conclude l’assesso - re, con l’aula del consiglio in totale silenzio. E Porcelli, con diritto di risposta sulle accuse mosse dall’asses - sore contro le categorie di commercianti che salassano i turisti e chiedono soldi al comune senza dare nulla in cambio, dice che «certo, può esserci chi vende un caffè a un turista a prezzi alti, ma l’approccio della Argiolas è pericoloso, i negozianti vengono salassati dalle tasse. Attendo con entusiasmo il suo programma e i dati che darà sul turismo».
Paolo Rapeanu