Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Oratori in prima linea contro il disagio

Fonte: L'Unione Sarda
20 novembre 2008

Ecco dove sono, quanti soldi ricevono e cosa propongono i centri di aggregazione

La denuncia: «La Regione non spende i finanziamenti»

«Siamo laici, a disposizione anche di chi ha una religione diversa da quella cattolica».
Colonie urbane aperte tutto l'anno. Gli oratori sono un punto di riferimento per migliaia di ragazzi che ogni giorno fanno sport e socializzano, centri di aggregazione sociale e integrazione razziale dove sacerdoti e laici volontari cercano di rinsaldare i valori morali. «Siamo diventati le stampelle del pubblico», ammette sconsolato don Marco Lai. Che chiede l'aiuto di Comune e Regione per portare avanti progetti e iniziative. Ma quanti sono, quanti soldi ricevono, quante persone li frequentano e cosa propongono gli oratori del capoluogo?
I NUMERI «Nei registri comunali delle Politiche sociali sono iscritti 12 oratori, che ricevono 219 mila euro all'anno e 6 centri polivalenti per minori e adolescenti che di euro ne ottengono 218 mila», afferma l'assessore Anselmo Piras. Ecco nel dettaglio le sovvenzioni per ogni oratorio e quanti lo frequentano: San Giuseppe 30 mila euro (25 mila per progetti estivi), 6 mila frequentatori; Sant'Elia 30 mila euro (25 mila), 7500 frequentatori; San Pietro 30 mila euro (10 mila), 2 mila frequentatori; San Paolo 30 mila euro, 7 mila frequentatori; Madonna della strada 13 mila euro, 1500 frequentatori; Sant'Eusebio 13 mila euro, 2 mila frequentatori; San Massimiliano Kolbe 15 mila euro (6 mila), 1800 frequentatori; Sant'Eulalia 20 mila euro (10 mila), 5800 frequentatori; Sacra Famiglia 5 mila euro, Basilica di Bonaria 13 mila euro, 4500 frequentatori; Santa Lucia 7 mila euro, 2500 euro; Santissima Annunziata 13 mila euro, 2500 frequentatori. In totale 513 mila euro (437 mila euro più 76 mila per i progetti estivi).
L'ASSESSORE Per Anselmo Piras, coadiuvato nella direzione dell'assessorato al quarto piano del palazzo di via Sonnino dal dirigente Ada Lai, «si può e si deve fare di più per favorire gli oratori, centri fondamentali per l'aggregazione giovanile». L'assessore alle Politiche sociali chiama in causa la Regione, accusata di non spendere i finanziamenti. «Una legge dello stato ogni anno garantisce 12 milioni di euro. La Sardegna non riesce a investirli perché non ha ancora recepito una norma che riconosce la funzione svolta dagli oratori». Facendo due conti, al capoluogo dell'Isola, in base al computo demografico, dovrebbero spettare almeno 3 milioni di euro. «A quel che ci risulta - dichiara Anselmo Piras - l'assessore regionale Maria Antonietta Mongiu ha destinato 735 mila euro per la ristrutturazione del bunker di Monte Mixi. Un progetto che fa capo alle Politiche giovanili, non ai Servizi sociali».
IN PRIMA LINEA Don Marco Lai è a capo della parrocchia di Sant'Elia, un quartiere considerato a rischio e troppo spesso sulle pagine dei giornali per episodi di cronaca nera. Il sacerdote, con mille sforzi, è riuscito a creare una realtà punto di riferimento per ragazzi e anziani. Durante l'estate riesce a coinvolgere le famiglie in un progetto di colonia urbana diurna . I giovani fanno sport o vanno al mare, le madri cucinano e gli altri appartenenti alla casa si occupano della vigilanza. «Abbiamo strutturato la nostra attività con progetti che vanno oltre il catechismo istituzionale. Offriamo sostegno scolastico, la ludoteca per bimbi fino a dieci anni, la possibilità di frequentare la scuola calcio». La parola d'ordine è laicità. «Il nostro centro di aggregazione, pur non essendo statale, è aperto a tutti, anche a chi ha una religione diversa da quella cattolica. Siamo essenziali per l'integrazione degli stranieri, buon esempio è la parrocchia di Sant'Eulalia, alla Marina». Cosa chiedete alle istituzioni? «È basilare che la Regione riconosca il ruolo degli oratori. Abbiamo le professionalità, ci servono aiuti che ci permettano di operare e di mettere a norma i locali».
ANDREA ARTIZZU

20/11/2008