Comune
MUNICIPIO Vertice di maggioranza in vista della preparazione del bilancio. Pochi soldi per asfalto e marciapiedi, il municipio ricorre alle banche. Caccia alle soluzioni per gli alloggi Erp
Per la manutenzione straordinaria di strade e marciapiedi il Comune dovrà accendere mutui. Nelle casse dei Lavori pubblici i fondi non bastano: serve un milione e 800mila euro, oggi c’è appena mezzo milione. E allora, la necessità è quella di reperire denari “a prestito”. C’è un nuovo bilancio da approvare: due settimane fa ogni assessore ha ricevuto una scheda, dove scrivere tutte le necessità economiche. Sarà poi compito dell’assessore al Bilancio, Gabor Pinna, tirare e definire le somme. Di certo c’è il totale dell’avanzo sul bilancio approvato dodici mesi fa da palazzo Bacaredda: 16 milioni di euro. In tempi di tagli romani e spending review, sono soldi paragonabili all’acqua nel deserto. Una parte potrebbe essere destinata ai cantieri: almeno, questa è l’idea mossa da più consiglieri ieri pomeriggio. Una riunione, quella al terzo piano del palazzo di via Roma, molto affollata e durata dalle 17 alle 20,30. Presente quasi tutta la maggioranza, gli assessori al Bilancio, ai Servizi tecnologici, all’Urbanistica e (scontato dirlo) ai Lavori pubblici e il sindaco Massimo Zedda.
Tra le mani dei presenti, il piano triennale delle opere pubbliche. Una trentina di pagine, molte voci paragonabili a un libro dei sogni: solo un primo step di questa o quell’azione da compiere, magari trovando i fondi grazie a un bando o dalla Regione. Le criticità dei lavori pubblici sono per l’appunto strade e marciapiedi, condivise con il settore Viabilità. La situazione contabile del Comune permette di contrarre debiti fino a 50 milioni di euro. Anche in questo caso, l’operazione può essere fatta tenendo conto del paletto del patto di stabilità, che non può essere sforato. Il settore dei Lavori pubblici comprende anche gli alloggi Erp: anche qui servono soldi, non pochi. Perché sono numerosi i lavori di bonifica da eseguire dentro gli appartamenti di proprietà comunale, stessa solfa per uffici, scuole (anche da mettere a norma) e gli asili nido, che soddisfano solo il dieci per cento delle richieste. Ma sono le case popolari a tenere banco: la richiesta di alloggi è superiore all’offerta. Duemila famiglie attendono una risposta che, oggi, il Comune non è in grado di offrire, visto che possiede 3500 appartamenti. Oltre alle case parcheggio, che meritano un discorso a parte. E da lunedì prossimo nei locali dell’assessorato ai Lavori pubblici si riunirà un gruppo di lavoro (consiglieri di maggioranza e tecnici degli uffici di piazza De Gasperi) per definire possibili strategie di azione per gli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica. «L’intento è quello di reperire più soldi possibile, dai residui di bilancio dell’anno scorso o valutando con Gabor Pinna la possibilità di un indebitamento, ovviamente nell’ambito delle possibilità contabili, nessun salto nel buio», dice Maurizio Chessa, Pd e presidente della commissione Lavori pubblici, «se ci sarà questa possibilità, ben venga, così potremo rispondere in maniera più efficace alle problematiche di strade, marciapiedi e alloggi Erp». Paolo Rapeanu
MUNICIPIO Piano delle aree in alto mare lavori a rilento
L’ok per il nuovo piano delle aree slitta a data da destinarsi. La regolamentazione degli ambulanti fuori da cimiteri e mercati civici si arena tra lentezze degli uffici comunali e poca attenzione di qualche addetto ai lavori. E passano in secondo piano i carteggi dedicati all’esposizione in piazza di artigiani e hobbisti. «Mi è stato segnalato che, lo scorso novembre, non tutti i servizi hanno partecipato con la dovuta presenza. Inoltre era la fine dell’anno, i vari tecnici erao occupati in molte procedure d’appalto. La dirigente Delle Donne mi ha spiegato che sono stati numerosi gli incontro operativi, ma che non è stato comunque possibile affidare la stesura finale delle carte a un privato entro il 2012, come ipotizzato», spiega il direttore generale Cristina Mancini, «a fine gennaio, dopo un ulteriore tavolo tecnico, sono emerse discrepanze tra i pareri espressi e le planometrie del piano. Da lunedì inzierà un lavoro lungo due settimane un geometra comunale. Sull’affidamento esterno, parliamo di cifre sotto i ventimila euro: a oggi la procedura non è ancora chiusa», conclude la Mancini. Un ritardo non nascosto dal socialista Mondo Perra, presidente della commissione Attività produttive: «Serve capire il perché di questo ritardo, il nuovo piano delle aree deve verdera la luce quanto prima», dice, «meglio portarlo tutto in un unico pacchetto in aula, ipotizzo entro l’estate » . P. R.