Il sindaco di Cagliari critico dopo l'approvazione del documento: "Non è quello concordato". Poi si rivolge al Governatore: "Pensa al proprio tornaconto elettorale personale"
Andrea Deidda
Salva chioschi, dubbi sulla legge e attacco alla Giunta regionale. Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, dopo l'approvazione del documento: "Non è quello concordato". Poi si rivolge a Cappellacci: "pensa al proprio tornaconto elettorale personale"
"Il testo non è quello concordato con il Comune di Cagliari". La legge regionale cosidetta "salva baretti" ha poche ore di vita ma già emergono i primi dubbi sul documento approvato. Non è infatti lo stesso formulato dai capigruppo in Consiglio regionale la settimana scorsa, quello stesso che venerdì aveva incassato il parere positivo, con alcune richieste di modifica, dal Consiglio delle autonomie locali. Ad affermarlo è stato oggi all'aula di Palazzo Bacaredda il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.
"Il testo non è quello concordato con il Comune di Cagliari - esordisce il primo cittadino - oggetto di discussione e approfondimento in sede di conferenza di capigruppo in Consiglio regionale in mia presenza, non è nemmeno quello analizzato dal Consiglio delle autonomie locali. E' completamente diverso, nella prima versione eravamo certi che i chioschi avrebbero potuto riaprire domani. Questo testo rimanda a un'ulteriore autorizzazione del Comune dunque bisogna vedere e verificare se questo testo corrisponda alla volontà di salvare i chioschi, così come occorre capire quanto saranno lunghi i tempi che deve avere il Comune a disposizione: potrebbero essere di un mese. Mi auguro - continua - che la legge approvata dia le stesse soluzioni, cioè l'apertura dei chioschi, del testo che avevamo già limato e concordato".
Poi l'attacco alla Regione, tramite una nota stampa, frontale e senza mezzi termini contro la Giunta guidata da Ugo Cappellacci: "Ringraziamo il presidente Claudia Lombardo e tutto il Consiglio regionale, di certo c'è che la Giunta regionale ha inaspettatamente bloccato la proposta di legge condivisa. Questo percorso ha trovato l'opposizione della Giunta guidata dal presidente Cappellacci. Con un procedimento penale in corso che pende sui gestori si rimanda a un non meglio precisato nuovo accertamento di conformità tecnica che dovrebbero effettuare gli uffici comunali. Dal presidente Cappellacci - conclude - arriva, ancora una volta, la conferma che non si punta alla crescita della città e della Sardegna intera ma al proprio tornaconto elettorale personale: è chiaro a tutti che senza le più disparate dichiarazioni estemporanee da campagna elettorale perenne avremmo al Poetto i chioschi già aperti".
La replica. "Il sindaco Zedda sembra uno 'Schettino' che se la prende con tutti i De-Falco che gli chiedono di salire a bordo: con il presidente Cappellacci, con i consiglieri comunali del suo stesso schieramento e perfino con il Consiglio regionale".
Lo afferma una nota del portavoce del presidente della Regione Sardegna, Alessandro Serra, in merito alle dichiarazioni del primo cittadino di Cagliari.
"La legge - si legge nella nota - rappresentava solo l'ultimo tentativo di togliere alibi a un primo cittadino che non vuole trovare una soluzione e va esclusivamente alla ricerca di qualcuno a cui scaricare il proprio immobilismo. Sono stati esperiti tutti i tentativi di trovare una soluzione. Se ancora una volta, usando toni sprezzanti, si intende far finta di niente, è per una precisa scelta politica".