Rassegna Stampa

web cagliaripad.it

Autorecupero urbano: restauro di case popolari a coop di inquilini

Fonte: web cagliaripad.it
11 aprile 2013


La proposta contro il caro affitto inviata a Zedda da Enrico Lobina, consigliere comunale della Federazione della Sinistra
Andrea Deidda
 

Il lavoro in cambio di uno sconto sull’affitto e al tempo stesso la ristrutturazione degli immobili abbandonati. Contro lo spopolamento di Cagliari e l’emergenza dell’edilizia popolare c’è l’autorecupero urbano, questa la proposta messa nero su bianco da Enrico Lobina, consigliere comunale della Federazione della Sinistra.

La fuga dalla città si può fermare grazie al lavoro in cantiere dei futuri assegnatari di alloggi popolari, che riceveranno uno sconto sul canone d’affitto. Un modo alternativo per mettere mano all’emergenza abitativa: “A Cagliari sono circa 900 le famiglie in graduatoria che non hanno accesso agli alloggi di edilizia pubblica - afferma il consigliere di maggioranza Enrico Lobina(Fds)- un’amministrazione di sinistra deve dare risposte concrete a queste esigenze. Un istituto come quello dell’autorecupero a destinazione residenziale di patrimonio pubblico in disuso può offrire grandi potenzialità”.

Nato nel nord Europa intorno agli anni ‘70 l’autorecupero è stato sperimentato anche in Italia, nel Lazio ad esempio dal 1998 esiste una legge regionale apposita. Alla base di tutto c’è l’affidamento dei lavori di ristrutturazione di un immobile comunale agli assegnatari che si rendono disponibili a lavorare in cantiere per un determinato periodo di tempo. Questi ultimi però, riuniti in cooperative edilizie, dovranno presentare progetti esecutivi per i lavori di ristrutturazione edilizia, sulla base di progetti definitivi predisposti dall’Amministrazione comunale: “In questo modo - spiega Lobina - si riuscirebbe a riqualificare il patrimonio pubblico ma al tempo stesso gli assegnatari avrebbero uno sconto sull’affitto in base al lavoro svolto”.

La proposta è stata inviata al sindaco Zedda e all’assessore all’Urbanistica, Paolo Frau, tramite una lettera ufficiale: “Credo che la precarietà abitativa possa e debba essere affrontata in questo modo - conclude- Il Piano Particolareggiato del Centro Storico dovrebbe già definire alcuni immobili pubblici in cui prevedere bandi-pilota per l’autorecupero”.