TURISMO. Il servizio verrà gestito dai privati. L'assessore: «È ora di cambiare strada»
Chiuse quasi tutte le strutture, aperta quella del porto
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Erano un fiore all'occhiello dell'accoglienza ma il Comune ha comunque deciso di cambiare rotta: il servizio Infopoint, che per cinque anni, sotto il centrodestra, era pubblico presto diventerà privato. Le cinque postazioni di Marina piccola e delle piazze Costituzione, Indipendenza e Deffenu, sono state già dismesse. È rimasta attiva solo quella al Molo Sanità, che presto seguirà nella sorte delle altre, e che è stata oggetto, suo malgrado, di un episodio singolare.
LA CHIUSURA Nonostante tra il 28 marzo e il 2 aprile all'aeroporto siano sbarcati oltre 45 mila passeggeri e altri 1.800 sono scesi sabato 30 marzo dalla crociera “Gran Holiday”, nel weekend di Pasqua lo sportello era chiuso, come se fosse un normale ufficio. Per questo l'agente marittimo Vincenzo Cincotta era furioso: «Il Comune fa tante riunioni e poi il sabato l'Infopoint chiuso». Anche il presidente dell'Autorità portuale Piergiorgio Massidda conferma la notizia e poi, riferendosi anche agli orari di chiusura dei negozi, sottolinea: «Sono senza parole ma è evidente che c'è una disorganizzazione allucinante e la città turistica è solo uno slogan».
LE ORIGINI Nati nel 2007 per volontà dell'allora assessore di centrodestra Paolo Carta, con l'intento di dotare i cantieri di lavoro di professionalità qualificate, gli Infopoint sono stati finanziati dalla Regione con 1.860.000 euro in cinque anni, cioè fino al 2012, e gestiti dal Comune. Al loro interno lavoravano orientatori in grado di parlare correttamente più lingue e di padroneggiare una piattaforma web. La stessa in cui gli operatori turistici potevano inserire le loro offerte che poi il personale organizzava. Una rete costruita dal basso che ha decretato il successo di questo sistema, unico in tutta la Sardegna e studiato anche da altre amministrazioni, non solo isolane. «Gli Infopoint erano un ottimo investimento. Oltre quello del porto era utilissimo quello di piazza Costituzione», sottolinea infatti Massidda.
IL TERREMOTO A novembre è iniziata la loro ristrutturazione, terminata il 31 gennaio, quando l'assessore comunale al Turismo, Barbara Argiolas, in un comunicato dichiarava: «Cagliari, dopo anni di gestione degli Infopoint con i cantieri regionali, che avevano il carattere della temporaneità ed erano limitati nei criteri di selezione, si appresta a cambiare strada». La nuova traiettoria è «esternalizzare il servizio affidandolo, con apposita gara, ad una società in grado di fornire competenze nell'ambito dell'accoglienza turistica e dell'animazione web». Secondo l'assessore «i cantieri non erano funzionali perché ogni nove mesi bisognava fare una gara per cambiare gli orientatori, che avevano un livello linguistico solo pre-intermediate». L'intento è centralizzare il servizio, in uno o due sportelli - «Torino, ad esempio, ne ha uno», sottolinea Argiolas - e dare tutto in mano ai privati. Un intento che però contraddice quanto affermato dal sindaco Massimo Zedda nel suo discorso programmatico, dove a pagina 12 parla di «garantire ogni possibile sforzo per la stabilizzazione dei lavoratori precari». Invece dei 17 lavoratori assunti con i cantieri regionali ne sono rimasti solo due.
COLLABORAZIONE Da febbraio il servizio è gestito provvisoriamente in collaborazione con l'assessorato alla Cultura e con la Provincia. Oltre all'Infopoint del porto, sono attivi gli sportelli della Provincia al Palazzo viceregio, del Comune nei sottopiani del Municipio e del Palazzo di città a Castello e alla Galleria comunale nei giardini pubblici. Se si esclude quello provinciale, negli altri uffici non si trovano gli orientatori ma solo dei tavolini dove vengono distribuite cartine e mappe.
Mario Gottardi