Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E in rete c'è chi parla di figli e figliastri

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2013

Dibattito
 

C'è chi parla di «figli e figliastri», chi si scandalizza invece per un litorale che rischia di rimanere deserto proprio nella stagione migliore. Sul sito internet Unionesarda.it la vicenda dei chioschetti del Poetto è tra quelle che stimolano di più i commenti dei lettori. Qualcuno fa il parallelo con le villette abusive in Ogliastra, dove sono arrivate le ruspe. «A questo punto per un principio di uguaglianza mi auguro che quanto meno i baretti posti sotto sequestro siano demoliti!», dice Cobra40 . I commenti arrivati sono decine. E i toni sono accesi, vista la concreta possibilità che la spiaggia più importante della città si ritrovi senza servizi proprio in estate.
Secondo Sorigumaccu , i gestori «dovevano smontare» i chioschi ma «non hanno smontato, e ora ci si arrabatta per tirare fuori una legge “ad barettum” magari chiedendo scusa se li abbiamo disturbati».
Un'altra lettrice, Monique3 , invece prende le difese degli imprenditori del litorale del capoluogo sardo: «Qui stiamo parlando di persone che lavorano e per quanto ne sappia lo fanno onestamente. Abusivi? In quale nazione si demolisce dopo avere appena ricostruito? E con quali soldi riuscirebbero a farlo? Credo che prevarrà il buon senso e che il sindaco Zedda e i consiglieri comunali prendano la giusta decisione: salvare i baretti e la stagione balneare».
Secondo Alensonso bisogna guardare alla vicenda con più equilibrio: «D'accordo che è gente che lavora e non è giusto tirarli giù , ma diamo a Cesare ciò che è di Cesare. Senza creare finti santi o perseguitati».

(m.r.)