Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La città, i bombardamenti, la memoria la notte della guerra fa ancora paura

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 aprile 2013

CINETECA SARDA

 

Fuoco su Cagliari. Nel senso che i bombardamenti del 1943 fecero scendere pioggia rossa di distruzione sulla città. E nel senso che “La lunga notte della guerra”, la rassegna cinematografica che da stasera prende il via alla Cineteca Sarda, è un “focus ” sulla memoria delle devastazioni di quel terribile febbraiomaggio, sotto la luce di alcuni capolavori del cinema italiano del dopoguerra. L’idea, nata dall’Umanitaria in collaborazione con Monumenti Aperti, l’Istituto Gramsci Sardegna, la Società di Sant’Anna e l’Hostel Marina, si inserisce nelle manifestazioni promosse per ricordare i settant’anni dei bombardamenti su Cagliari e la Sardegna. «Le bombe scaricate sulla città rappresentano un episodio poco raccontato nella cronaca della guerra in Italia», spiega Antonello Zanda, direttore della Cineteca, ideatore della rassegna. « L’Isola venne bombardata per far credere ai tedeschi che lo sbarco degli alleati sarebbe iniziato in Sardegna anzi che in Sicilia». “La lunga notte della guerra”: «Contestualizza in ambito italiano ciò che accadde a Cagliari». I film, firmati da alcuni maestri del Neorealismo, raccontano il secondo conflitto mondiale in Italia, l’occupa - zione tedesca, la Resistenza, il dopoguerra, la ricostruzione politica, economica, sociale di una nazione distrutta dal fascismo e dalla guerra.

Rassegna nello spirito itinerante, e vicina al tema, della prossima edizione di Monumenti Aperti (dall’11 al 13 maggio). Le proiezioni si terranno infatti in quattro diversi punti della città: chiesa di Santa Chiara, Hostel Marina, Ghetto e Cineteca: «Non a caso sono coinvolti i quartieri di Castello, Marina, Stampace, i più colpiti dai bombardamenti ». Si parte stasera, alle 20 nella sala di Viale Trieste, con “Roma città aperta” di Rossellini, considerato il manifesto del Neorealismo e uno dei capolavori del cinema mondiale, con la straordinaria interpretazione di Anna Magnani. Venerdì 12 (sempre in Cineteca alle 20) sarà la volta di “Umber - to D” di De Sica, «che racconta l’Italia del primo dopoguerra, la fatica ad uscire da quello stato di miseria diffusa ». Il 16 ancora Rossellini con “Paisà” (Hostel Marina, Scalette San Sepolcro, alle 20), a rievocare l’avanzata delle truppe alleate dalla Sicilia al Nord Italia, e il 19, al Ghetto, “La lunga notte del ‘43” di Florestano Vancini, tratto da un racconto di Bassani. Intimismo e neorealismo si incrociano in un film «che preferisco rispetto ad altri perché è quello che dà un’idea più sintetica di ciò che stava succedendo in quell’an - no», spiega Zanda. Che ricorda anche “Roma ore 11”di Giuseppe De Santis (il 10 maggio a Santa Chiara), “pellicola meno conosciuta ma importante, che racconta la ripresa e il lavoro, tutto a femminile: duecento ragazze che si presentano per ottenere un posto di dattilografa”. Ancora, “Le quattro giornate di Napoli” di Nanni Loy (il 3 maggio all’Hostel Marina) e “Tutti a casa” di Comencini (il 7 al Ghetto). Gli interventi di critici e storici aiuteranno ad inquadrare le proiezioni. Spazio anche ai documentari. Il 26 aprile (in Cineteca alle 19) “Geppe e gli altri”, storia del partigiano Nino Garau, realizzato da un pool di studiosi dell’Issra. A chiudere “Cagliari e la guerra” (chie - sa di Santa Chiara alle 20) di Zanda: «Verrà proiettato, con un nuovo montaggio, proprio il 13 maggio, data che ricorda l’ultimo terribile bombardamento che ha distrutto la città». Massimiliano Messina