Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Niente Pul, chioschi da smontare e la Regione ha detto no al piano»

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 aprile 2013

 L’ORDINANZA SUL POETTO

 

L’unico strumento in grado di salvare i chioschi del Poetto, sequestrati sabato scorso, era il Pul – il piano di utilizzo dei litorali – che, nonostante la lunga gestazione, sembra essersi arenato ancora una volta. Questo il quadro che emerge dall’ordinanza di sequestro preventivo firmata dal gip Cristina Ornano, su richiesta del pm Gaetano Porcu, che indaga sui presunti abusi commessi sulla spiaggia. Il giudice, dopo aver ripercorso la storia recente dei chioschi, scrive: «In mancanza del piano particolareggiato, quale è il Piano di utilizzo del litorale, che è ancora in corso di approvazione unitamente alla variante del Puc (piano urbanistico comunale, la cui variante punta a far uscire l’arenile dalla zona H, tra le più tutelate, ndr) non possono essere autorizzate installazioni definitive». Inoltre, dopo aver ricordato i vincoli che gravano sull’arenile, sottolinea: «Ne consegue che fino all’entrata in vigore della variante al Puc e del Pul, che, comunque devono essere adottati in coerenza ed in attuazione del Ppr (piano paesaggistico regionale, ndr), le uniche opere ammissibili nell'area in oggetto, in conformità alle previsioni del Ppr, sono quelle di tipo precario, amovibile e temporaneo. In considerazione, quindi, delle opere consentite dalla disciplina urbanistica ed ambientale, della finalità delle concessioni demaniali e della presenza di vincoli paesaggistici, la permanenza temporanea dei chioschi bar in questione è stata perciò riferita alla sola stagione balneare». «Gli strumenti urbanistici vigenti, come già ricordato, non consentono la realizzazione di opere definitive, ma solo di natura stagionale e, quindi, solo di opere precarie», che se non smontate diventano abusive.

E neppure l’accertamento di conformità, richiesto da alcuni gestori, avrebbe salvato le strutture poiché, visto lo stop subito dall’iter per avere il piano di utilizzo del litorale, «appare evidente che da un lato le istanze di accertamento di conformità non potranno essere accolte, atteso che difetta il presupposto sia della conformità allo strumento urbanistico vigente all’epoca della realizzazione delle opere, sia di quello vigente all’epoca della presentazione della domanda ». In attesa del Pul, che la città aspetta da oltre 20 anni, sul Poetto – a seguito di un autorizzazione provvisoria rilasciata nel 1987 e scaduta a ottobre di quello stesso anno – sono nati i chioschi che – stando all’inchiesta della Procura sfociata nelle condanne dei gestori dello scorso marzo – sarebbe - ro rimasti abusivi fino alle demolizioni della scorsa estate. Dopo la realizzazione delle nuove strutture leggere e in legno, i gestori avevano l’occasio - ne di ripartire da zero, ma il non aver smantellato li ha fatti tornare alla condizione di partenza. E mentre si affollano le proposte di leggine e decreti, il Pul sembra di nuovo al palo anche per la stroncatura della Regione: «La direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia con nota del 27 febbraio 2013, esprimeva parere negativo sia in relazione alla variante al Puc, sia in relazione al Pul», scrive il giudice. E ancora: «Rilevava, tra l’altro, che non era stata adeguatamente verificata la coerenza con l’obiettivo della tutela del paesaggio con le varie azioni e prescrizioni della soluzione prescelta; in particolare, si rilevava che le “opere previste nella configurazione invernale, poiché alterano lo stato dei luoghi in maniera permanente (a nulla rilevando che si tratti di installazioni di tipo amovibile) pregiudicherebbero la rinaturalizzazione del compendio, comportando , quindi, alterazioni della funzionalità eco sistemica”». Maddalena Brunetti

LA PROPOSTA DI LEGGE OGGI IN DISCUSSIONE

Oggi in consiglio regionale approda la legge che in tanti si erano affrettati a ribattezzare “salva- baretti ”. Una norma che, in sintesi, avrebbe dovuto sancire una sorta di temporaneità retroattiva delle strutture. In sostanza, con la legge si voleva dire: devono considerarsi legittime fino al 31 dicembre 2013 le installazioni sulla spiaggia che erano autorizzate fino al 31 ottobre del 2012.

CONSIGLIO COMUNALE LA POLEMICA CONTINUA

E in consiglio comunale aumentano gli scontenti. Dopo il Pd Francesco Ballero, che ha chiesto all’assessore all’Urbanistica Paolo Frau perché non sia applicabile a Cagliari il regolamento del ’99 che tutela i chioschi di Quartu, parla anche l’Idv Giovanni Dore, che attacca: «Facciamoci del male, ma non si poteva aspetare una settimana per il sequestro, vista la legge regionale in discussione?»