Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Enti Locali alla contromanovra

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 aprile 2013

FINANZIARIA

 

LA LETTERA Anci e Asel respingono al mittente le sforbiciate e le fasce tricolori minacciano di sfilare in strada per protestare contro i vincoli di spesa e i tagli ai Comuni e alle Province nLa Manovra finanziaria approvata dalla giunta Cappellacci non piace all’Anci Sardegna (l’associazione nazionale dei comuni) e neanche all’Asel, che invece raggruppa tutti gli enti locali. In un documento le associazioni degli Enti locali sardi mettono in fila uno dopo l’altro i punti considerati critici. Ma non è finita: già da venerdì le fasce tricolori sarde faranno sentire la loro voce in commissione Bilancio (oggi è prevista anche l’audizione dell’assessore Zedda e quella delle parti sociali) e si dicono pronti a scendere in piazza se le richieste non saranno accolte. Il lungo elenco dei mal di pancia viene riassunto senza tanti giri di parole dal numero uno dell’Anci, Cristiano Erriu: «Siamo in difficoltà nell’ac - cettare una finanziaria che riduce i fondi ai Comuni, risorse tra l’altro necessarie per mantenere i livelli essenziali di servizi già ridotti all’osso dal governo centrale con il patto di stabilità ».

Non è un caso che i vincoli di spesa imposti dallo Stato, che bloccano l’utilizzo delle risorse anche se sono in cassa, sia al centro delle lamentele. «Si chiede con fermezza che la Regione contratti con lo Stato centrale la rinegoziazione del patto di stabilità per i piccoli centri con meno di 5 mila abitanti», è l’invito perentorio indirizzato al presidente Cappellacci. Altra questione importante è l’esclusione dai vincoli «insostenibili del Patto» anche per i comuni più grandi. In questo caso la richiesta è che le maglie vengano allentate almeno per «le spese per investimento e le quote di coofinaziamento per gli investimenti». Ma la lista delle criticità riscontrate nella Manovra è lunga. Intanto, in cima alla classifica c’è la richiesta della ripartizione dei fondi, seguendo la legge istitutiva del Fondo unico per gli Enti Locali. Che prevede il 91 per cento a favore dei Comuni, l’altro, esiguo, 9 per cento a favore delle Province (condannate all’estinzione dal referendum del 6 maggio scorso). La fetta più grossa, circa 527 milioni, andrebbe comunque incrementata con altri 17, «per la gestione dei servizi in forma associata così come previsto dalla normativa nazionale», dicono Anci ed Asel. Ma soprattutto, si chiede la «calendarizzazione formalmente stabilita » dei finanziamenti per il fondo unico. Non poche perplessità vengono espresse poi sul Sardex, la moneta virtuale che dovrebbe dare il reddito “di comunità” a circa 10mila disoccupati, privi di altri sostegni al reddito: quelle risorse, scrivono gli enti locali, potrebbero essere destinate ai comuni per i “cantieri occupazionali” o per contrastare la disoccupazione. Idem come sopra per i fondi stanziati per cancellare l’Imu: gestiti in maniera diretta potrebbero servire per aiutare “gli indigenti ” a pagare la stessa imposta. Si chiedono poi conferme per lo stanziamento di circa 190 milioni del fondo dell’autosufficienza, insieme all’in - cremento di circa 5 milioni (da 20 a 25) per contrastare le povertà estreme. Non solo, tra le richieste spunta anche quella di un “Osservatorio” ad hoc, in «vista del riordino del sistema delle autonomie locali», leggi cancellazione delle Province e accorpamento dei piccoli Comuni. Francesca Ortalli

I VERTICI DEL PD

« L’Isola è in crisi ma il Bilancio non dà risposte» nIl Pd boccia senza appello la Manovra finanziaria approvata dalla giunta regionale, bollata come «inadeguata ed incapace di affrontare le problematiche della Sardegna alle prese con una crisi senza precedenti». Il giudizio è emerso dalla riunione del coordinamento del partito che ha riunito intorno ad un tavolo i vertici democrat, tra cui il segretario Silvio Lai, il capogruppo Giampaolo Diana ed il vice presidente della commissione bilancio Franco Sabatini. «Il testo predisposto dalla giunta non supporta le imprese, non sostiene le famiglie ed i disoccupati e non individua le giuste coperture per il fondo unico degli enti locali», dicono i democratici. «Il momento di crisi imporrebbe misure straordinarie e un governo capace di aprire con lo Stato un confronto sulla rimodulazione del patto di stabilità. Purtroppo, la giunta non è stata assolutamente in grado di portare avanti nessun piano di contrasto alla crisi e anche l’ultima finanziaria predisposta lo dimostra».

VERTENZA ALCOA

I cassintegrati senza un euro incontro al Mise nSono pronti a riprendere la mobilitazione le tute blu dell’Alcoa. Ieri mattina hanno improvvisato un blitz negli uffici dell’assessorato al Lavoro. Ad accendere la protesta, il mancato pagamento degli ammortizzatori sociali per un centinaio di operai delle ditte d’appalto, senza un euro da gennaio. Una delegazione è stata ricevuta dall’assessore Contu. Che assicura un tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo economico «per la vertenza dei lavoratori dell’indotto e l’accelerazione dei tempi per l’incontro con i vertici dell’Inps». I conti però non lasciano ben sperare: davanti ad un fabbisogno di circa 300 milioni per tutti gli ammortizzatori sociali, in cassa ce ne sono appena 42. E la richiesta presentata a livello nazionale di aumentare la dotazione di un miliardo, da spalmare su tutte le regioni, ha lasciato gli operai con l’amaro in bocca. «La protesta riprenderà nei prossimi giorni», hanno annunciato Piras della Uil e Forresu della Fiom- Cgil.