Rassegna Stampa

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La rabbia di Sant'Elia: "Topi, degrado e verde negato: ora basta"

Fonte: web Castedduonline.it
9 aprile 2013

 Manifestazione e sopralluogo del Comune


di  Valentino Medagliani

Lunedì 08 Aprile 2013 | 19:45

Aree verdi lasciate al degrado. Spazzatura, topi e totale stato di abbandono della vegetazione. Ma anche edilizia popolare in sfacelo, nonostante gli interventi e soldi pubblici spesi meno di dieci anni fa. Gli abitanti di Sant'Elia, i residenti nei palazzi popolari alla fine di via Schiavazzi, a pochi passi dal mare, hanno fatto sentire la loro voce, oggi durante il sopralluogo della commissione Bilancio e patrimonio del Comune di Cagliari, intervenuta per verificare le condizioni denunciate dai cittadini.
I consiglieri sono stati accolti con un cartello: “Parole, parole. Vogliamo fatti”. Un'esasperazione palpabile. “Se il Comune non interviene noi non pagheremo più niente”, lancia la provocazione un abitante presente all'incontro.
Competenze a cavallo fra Regione Sardegna (chiamata in causa l'Azienda regionale per l'edilizia abitativa) e il Comune di Cagliari (sulla pulizia e manutenzioni delle aree verdi). Sul piatto milioni di euro, già in parte non più disponibili. “Tutta Sant'Elia – dice Marisa Depau (Sel), consigliere e membro della commissione Bilancio e patrimonio – è stata interessata da un finanziamento di 200 milioni di euro. Soldi che sono andati a finire alla Maddalena – per i lavori del G8 – e in gran parte ai terremotati dell'Abruzzo”.
Trentasette milioni di euro le risorse rimaste: “Presenteremo un ordine del giorno – dice Claudio Cugusi (PD), presidente della commissione – per richiedere subito la pulizia delle aree e chiedere all'assessore al Bilancio dove sono i fondi e come si intende spenderli”.
A metterci lo zampino anche la burocrazia e sul recupero dei palazzi è già stallo fra Area e Comune: “Le abitazioni sono di Area – spiega Depau – ma le aree di pertinenza condominiale sono state acquistate dal Comune. L'azienda regionale sostiene di dover ricevere soldi dal Comune ed è in corso un contenzioso finanziario che sembra aver bloccato ogni iniziativa”.
E mentre i soldi passano sotto il naso del quartiere, fra i più poveri della città, e le aree verdi, infestate da zecche e topi, rimangono “off limits” per i bambini, agli abitanti non resta che armarsi di buona volontà e c'è chi già chi si è improvvisato netturbino per riportare un po' di decoro.