Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Salma lasciata al caldo, archiviate le accuse

Fonte: L'Unione Sarda
9 aprile 2013


GIP. Scagionati il direttore del cimitero di San Michele e i due custodi
 

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Le carenze organizzative e strumentali nella sala mortuaria del cimitero di San Michele erano «evidenti», ma il fatto che la salma venne lasciata al caldo per due giorni deteriorandosi al punto che si dovette sigillare in fretta e furia la bara per motivi igienico-sanitari non è addebitabile agli indagati.
È questa la ragione per cui ieri mattina, accogliendo la richiesta del pm Marco Cocco, il Gip Simone Nespoli ha archiviato l'inchiesta a carico di Antonio Maria Loi, direttore dei servizi cimiteriali del Comune, e dei custodi del camposanto Sergio Cocco e Giuseppe Lecca. I tre erano stati iscritti nel registro della Procura per omissione d'atti d'ufficio dopo la denuncia dei familiari di Enrico Gola, ingegnere cagliaritano di 50 anni morto il 7 luglio scorso d'infarto mentre era in vacanza a Costa Rei. Per due giorni la salma di Gola era stata lasciata nella sala mortuaria del cimitero di San Michele in una bara provvisoria, al caldo e senza alcuna contromisura. Tanto che quando dopo 48 ore arrivò il nullaosta per la sepoltura, ai familiari non fu neanche consentito di vederlo per l'ultima volta: le condizioni del cadavere erano ormai tali che il medico dell'Asl ordinò di chiudere immediatamente la bara.
Il pm Cocco, dopo aver interrogato il direttore dei cimitero, difeso dall'avvocato Valeria Aresti, ha però deciso di archiviare le accuse. Secondo il magistrato infatti l'impianto di climatizzazione «presente e funzionante» nella sala mortuaria serviva «a coloro che avessero operato, nella stagione estiva, in detta sala» e «non già alla conservazione della salma». Quanto ai due custodi essi «erano incaricati della sola custodia dell'area cimiteriale e delle operazioni materiali connesse alla ricezione della salma». ( m. le. )