Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Scontro aperto sul Parco della Musica

Fonte: Sardegna Quotidiano
8 aprile 2013

 La causa

 

LA VERTENZA È fissata a maggio la prima udienza del processo civile sui lavori di costruzione. L’impresa De Sanctis chiede il pagamento di 12 milioni. Il dirigente: «Deciderà il tribunale»

Le carte della maggior parte dei lavori fatti per tirare su il Parco della Musica stanno per essere lette dai giudici di piazza Repubblica. Una causa civile, la prima udienza fissata a maggio: la intenta la De Sanctis srl contro il Comune a gennaio, dopo il no di quest’ultimo al pagamento di 12 milioni di euro. Sono le riserve mosse dalla ditta su un totale di 17 milioni. Tanto sono costati i 5 ettari tra via sant ’Alenixedda e via dei Giudicati e i due parcheggi sotterranei mai aperti. Tuttavia, il Comune cerca il modo per non finire davanti alle toghe. Anche se in modo curioso. Sergio Murgia firma il certificato di collaudo del parco il 3 agosto 2011. L’ok arriva dopo la lettura della relazione di collaudo: 29 pagine, una marea di errori e ritardi nei lavori fatti dalla De Sanctis, che termina l’opera con 457 giorni di ritardo, concessi dallo stesso Comune. Murgia è il responsabile del procedimento, il direttore dei lavori è Alessandra Salvato. Con il ruolo di dirigente ai Lavori pubblici, Murgia prova a creare un “tavolo tecnico” per rivalutare i 12 milioni chiesti dalla ditta. Per la parte del Comune, accetta una sedia Michele Camoglio: è ingegnere e dirigente provinciale della Pubblica istruzione. La De Sanctis nomina Antonio Simone: anche lui ingegnere, ha uno studio privato a Bologna. Camoglio e Simone devono nominare il “presidente ” della commissione. Alla fine convergono sul nome di Lelio Caocci: ingegnere, opera nella sezione cittadina dell’Avvocatura di Stato. Sembra tutto pronto, manca solo la delibera di finanziamento della commissione. Che non arriva: a Sergio Murgia subentra Mario Mossa, e la triade di “saggi ” viene sciolta. Succede tutto tra novembre 2011 e l’estate 2012. È quanto spiega Antonio Simone: «Il 24 novembre 2011 ricevo la lettera dell’incarico ufficiale, firmata da Sergio Murgia. Ci siamo riuniti due volte, il 16 maggio e il 27 giugno dell’anno scorso», afferma Simone; «abbiamo letto le relazioni dei lavori e le carte sulle riserve. Poi Mossa ha deciso che la commissione non serviva. L’articolo 240 del Codice parla degli appalti, e dice che prima di arrivare a una causa civile, l’amministrazione deve tentare una risoluzione bonaria. La De Sanctis ha chiesto 12 milioni di riserve, accettate dal Comune con la firma delle carte del collaudo. Il Comune mi deve ancora 944 euro, per i miei due viaggi in aereo». Non la pensa così il dirigente comunale dei Lavori pubblici, Mario Mossa: «La De Sanctis parla di dodici milioni, ne riparleremo in tribunale». P. R.