Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Malato senz’acqua, Grillo: incivili

Fonte: Sardegna Quotidiano
8 aprile 2013

 Pirri

 

LA STORIA Invalido e con un tumore, servizio interrotto causa morosità: «Mai ricevute bollette». Denuncia dalla Casa dei Diritti. Il caso finisce sul blog del leader del Movimento 5 Stelle

Beppe Grillo, chi più impegnato di lui in questi tempi, pensa anche a Pirri, via Segni. Tecnologicamente avanzato com’è avrà anche utilizzato google eatrth per vedere esattamente dove è approdata “la burocrazia che strangola i diritti”, così intitola praticamente il post sul suo blog, uno tra i più letti a livello nazionale. La notizia è stata letta su “Casted - duonline” e subito riportata per il suo carattere eticamente paradossale: il servizio idrico Abbanoa ha staccato l’acqua a un malato di tumore al pancreas, il signor A.O. di 56 anni, residente appunto in via Segni a Pirri. Il quale signore a sua volta assicura e specifica di non avere mai ricevuto un avviso di pagamento e di avere necessità dell’acqua, oltretutto, proprio per le sue gravi condizioni di salute di invalido civilie al 100%. I commenti al post arrivati in serata hanno superato di gran lunga il centinaio e promettono di crescere ancora. Si parte dalla considerazione della violazione di un diritto come l’acqua a prescindere dalle malattie fino a chi pretende che un servizio venga pagato così come fan tutti. Ma i più sono propensi al grido di allarme, accettare che anche chi sta peggio venga assalito dalla cieca e spietata burocrazia non piace a nessuno. La storia di A.O è stata resa nota in seguito alla denuncia da parte dell'associazione Casa dei Diritti che spiega ancora meglio il caso. «Il servizio di fornitura dell'acqua lo attivò col comune di Cagliari e per vent'anni non ha avuto problemi». Poi arriva Abbanoa. «E iniziano i problemi. Nessuno gli comunica il cambio di gestore; non gli viene sottoposto nessun contratto; non gli viene fornita nessuna informazione. Niente di niente. E non arrivano neppure le bollette». A.O., informatosi negli uffici, con tanto di «impiegato scortese davanti», non ne cava piede. E a dicembre del 2012 riceve una ingiunzione di pagamento immediato di oltre 11 mila euro «e la solita minaccia di staccare l'acqua».

L’associazione dei diritto ha dato il caso all'avvocato Renato Chiesa dell’Associazione che ha messo in evidenza il nocciolo dell’antipatica storia che ha riguardato anche altri. «Ci risulta dalla convenzione tra Abbanoa e Autorità d'Ambito che l'ente gestore possa procedere per il recupero dei crediti in termini generici, ma non effettuare un atto arbitrario sospendendo un servizio fondamentale come l'acqua - racconta il presidente della Casa dei Diritti Carlo Asili - Staccare l'acqua a un malato di tumore al pancreas invalido al cento per cento significa quasi ucciderlo», sostiene l’avvoca - to. In attesa di scoprire la realtà dei fatti il consigliere Claudio Cugusi ha pronta un’interrogazione per il sindaco Zedda. Capire la parte del Comune e di Abbanoa nella vicenda in sé è importante quanto trovare anche una soluzione immediata. Intanto però il caso fa il giro della penisola. Al Tribunale è già stato inviato un ricorso d’urgenza per la riattivazione della fornitura e un esposto alla Procura della Repubblica «per tutti i reati che dovessero essere ravvisati». Vi. ABBANOA «Un atto dovuto non guardiamo cartelle cliniche» nPer ora Abbanoa rimane scettica davanti all’episodio riportato sul blog di Beppe grillo rigurdo al malato invalito e con tumore di Pirri a cui è stata staccata l’acqua. Il tutto ovviamente in attesa di fare delle verifiche più approfondite perché molte sono le incongruenze che presenta la vicenda. L’ingiunzione di pagamento del 2012 di 11 mila euro, ad esempio, è secondo il presidente Carlo Asili, l’insieme di «somme prescritte, inesigibili ed errate. Basti pensare che A.O si è visto imputare consumi d'acqua per 3 mila metri cubi al giorno». Ma non solo. «La tariffa che Abbanoa gli applica non è quella (sempre avuta) per uso domestico, ma quella (guarda caso ben più costosa) per uso non domestico». Tanti aspetti che Abbanoa dovrà verificare e spiegare. «Provvediamo a stacchare l’acqua - fanno sapere intantp dall’ente idrico - senza avere la possibilità di conoscere ovviamente le cartelle cliniche delle persone». E la risposta alle dichiarazioni del presidente dell’associazione Casa dei Diritti, riguardo all’atto di interruzione dele servizio che non sarebbe contenuto nella convenzione stipulata tra Abbanoa e l’Autorità d’Ambito risponde: «Staccare l’acqua non è un atto arbitrario da parte nostra, piuttosto di rispetto nei confronti di tutti i cittadini che pagano regolarmente il servizio, quindi un atto morale. Ricordiamo che nello specifico stiamo parlando di una media di 20 euro al mese, almeno così è nel cagliaritano. Più complicato per altri comuni sprovvisti di registro dove tavolta possono arrivare bollette pluriennale». Ancora, secondo Abbanoa «staccare l’acqua oltretutto è previsto dal regolamento del servizio idrico integrato e in ogni caso lo facciamo solamente dopo aver mandato due raccomandate con ricevuta di ritorno e un telegramma. Impossibile che il signore prima non abbia ricevuto gli avvisi». Vi.Sa.