Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sarà polivalente, ma avrà una vocazione calcistica»

Fonte: L'Unione Sarda
8 aprile 2013


IL FUTURO. Il primo cittadino spiega come potrebbe essere trasformato l'impianto
 

Massimo Zedda non vive sulla luna, questo è evidente: «Dello stadio così come è non ce ne facciamo nulla e non ce ne facciamo nulla senza il Cagliari. Stiamo facendo ciò che la legge ci consente. Cioè un bando». Il cammino verso il recupero dello stadio Sant'Elia prosegue, in attesa di recupare anche i rapporti con la società rossoblù che - allo stato attuale - sono soltanto quelli dettati dalla partecipazione a processi comuni.
«Si possono fare tante cose», ha detto ancora il giovane sindaco cagliaritano, «come accordi pubblico-provato o concorsi di idee». E quest'ultima è la strada scelta. Uno stadio polivalente, che nasca per il calcio ma possa prestarsi anche a ospitare eventi di altro genere. Senza preclusioni: «Se avessi già l'idea dello stadio che voglio non ci sarebbe bisogno di un concorso di idee. Ma se vuoi che altri ti diano le soluzioni possibili, vale la pena ragionarci su». Tra i parametri richiesti, la presenza della pista di atletica per uno stadio di tipo “olimpico”, nonostante Cagliari abbia già uno stadio dedicato all'atletica: «Se ci sono le possibilità di averlo con gli stessi costi, meglio uno stadio polivalente. per i concerti, ad esempio, magari serve più spazio o una zona che si possa sollevare per il palco». «Ma non sta a me disegnarlo. Più possibilità dò meglio è. Però la vocazione è stadio per il Cagliari e per il calcio. Poi le soluzioni sono tante».
E rivela: «Il fatto che per un'operazione da decine di milioni di euro ci sia già l'interesse di grandi società significa che l'investimento è appetibile, soprattutto considerando la futura riqualificazione dell'intera area di Sant'Elia».