«Modificato il percorso della metropolitana leggera perché possano usarla anche i supporter»
«Serve una gara per assegnarlo, nel frattempo potrebbero giocarci»
Vedi la foto
C'è un passato da considerare, un presente da affrontare, un futuro da costruire. La vicenda dei rapporti tra Cagliari Calcio e Comune di Cagliari va avanti da 15 anni ed è difficile che finisca presto. Anche perché adesso ci sono di mezzo carte bollate, processi, sentenze, ricorsi.
Massimo Zedda : «Noi siamo sempre stati disponibili, abbiamo trattato sempre serenamente. Ma non potevamo cancellare sentenze passate in giudicato, semmai ragionare sul resto. Il Cagliari ci ha chiesto 25 milioni di euro di danni e andando via ha sostenuto che lo stadio stava crollando».
Mariano Delogu : «Anche ai miei tempi ci furono divergenze, poi tutto si risolse. Il Sant'Elia funzionava e ha continuato ad andare bene».
Ma lo stadio sta crollando o no?
Zedda : «Non è pericolante, la tribuna principale è agibile. E si può giocare. Se si rimettono le telecamere, i tornelli, le tribune e si fa qualche altro piccolo lavoro si può giocare subito e nel frattempo attendere l'esito del concorso di idee che abbiamo bandito e poi fare la gara per l'assegnazione».
Floris : «Già ai nostri tempi l'ipotesi era quella di fare tutti i lavori senza far spostare la squadra. Intanto, prima della possibile demolizione, sapendo che c'era la pista d'atletica, anche se poco utilizzata, mi adoperai per utilizzare lo stadio del Coni che oggi è più che sufficiente anche per manifestazioni internazionali».
Quale è la prima cosa da fare?
Delogu : «È inutile guardare al passato. Io credo che si debba affrontare oggi la questione più importante perché il Cagliari non può restare senza stadio».
Zedda : «La difficoltà è che hanno avviato un iter di contenzioso e chiedere il Sant'Elia significherebbe ammettere che lo stadio non sta crollando. Il Cagliari deve fare un passo indietro, sapendo che c'è la nostra disponibilità, nonostante la maleducazione degli atteggiamenti. Ragiono da sindaco, mantengo una maggiore lucidità rispetto ad altri attori in questa vicenda. Il Cagliari potrebbe tornare spendendo poco. Oppure potremmo spendere noi e affittare lo stadio la domenica a una cifra prestabilita. Gratis non possiamo dare niente. Nel frattempo far partire la gara per avere uno stadio nuovo in un paio d'anni».
Floris : «Consideriamo che il canone già in passato era stato ridotto con una sponsorizzazione. La città che ospita una squadra di Serie A e fa parlare di sé ogni settimana ha un valore aggiunto. Un appeal che è importante mantenere, per un città medio piccola come Cagliari: è un investimento».
Se vincesse la gara poi il Cagliari dovrebbe di nuovo emigrare?
Zedda : «Ma andrebbe a giocare altrove sapendo che i tifosi, con la prospettiva di un ritorno, sopporterebbero il sacrificio».
Chi pagherebbe per il ripristino immediato?
Zedda : «Vediamo se noi o la società. Per uno stadio da 10 mila posti occorrerebbero 5-600 mila euro».
Ma per la serie A non bastano.
Zedda : «Il problema si può risolvere».
Come vedete il futuro di Sant'Elia?
Zedda : «Stiamo riqualificando tutta l'area, abbiamo persino modificato il percorso della metropolitana per farla arrivare vicino allo stadio. Un'area dove si può fare molto tranne abitazioni e supermarket. Lo immagino un polo di attrazione che viva tutti i giorni annesso a un contesto sportivo. Potrebbe essere un'operazione da rivista di architettura».
Floris : «Ho sempre detto che deve esserci uno stadio polifunzionale, adatto anche per avvenimenti come i concerti. L'attuale stadio non è adatto. Ecco perché la demolizione e la ricostruzione erano obiettivi possibili».
Pronti a trattare?
Zedda : «Se il Cagliari ce lo chiederà siamo pronti. Ma mi auguro che la società individui una figura terza che possa liberamente trattare sapendo quello che si può fare e quello che non si può fare, senza forzature».