L'arte contro l'autismo
«C'era una volta…». Ogni favola che si rispetti inizia così. L'incipit è sempre quello: evocativo di epoche lontane. Le favole appartengono all'immaginario collettivo e ci accompagnano dagli albori dell'umanità adattandosi ai mezzi a disposizione e al periodo in cui vengono narrate. Del resto, il segreto è proprio questo: adattarsi ai tempi, mantenendo un nucleo profondo inalterato. Come accade nella nuova versione di Pierino e il lupo , famosa favola sinfonica per bambini di Sergej Prokof'ev, in scena oggi alle 11 al Lirico di Cagliari con replica domani alla stessa ora e alle 15. Un allestimento particolare inserito in un progetto sperimentale, il cui fine è lo sviluppo delle autonomie di bambini autistici. Firmato dalla onlus Human Arts del musico-terapeuta Daniele Sanna, dal Centro per lo studio dei disturbi pervasivi dell'ospedale Brotzu guidato da Giuseppe Doneddu, e dal teatro di via Sant'Alenixedda, vedrà all'opera l'orchestra del Lirico diretta da Alessandro D'Agostini e il burattinaio Mauro Sarzi. «La particolarità di questo lavoro poggia su due piani diversi: lo spettacolo, con i suoi codici, la sua musica, le sue emozioni, e la parte scientifica che investe il Centro d'autismo del Brotzu, dove la favola assume uno scopo terapeutico, con uno studio dei messaggi in essa contenuti, che servono per le autonomie» spiega Sarzi: «Lo spettacolo durerà cinquanta minuti e si avvale, oltre che della musica, di figure di carta che prendono vita attraverso i colori. Gli spettatori non saranno in platea ma sul palco». In tempi in cui il “c'era una volta” virtuale si fa strada veicolato da cd, dvd, iPad, mp3, lo spettacolo conquisterà i bambini con la magia della musica, del suono, del teatro di figura, della narrazione orale, delle luci. Il 9 aprile il progetto sbarcherà a Milano nell'Accademia della Scala, dove i fotografi di scena immortaleranno le varie fasi per dar vita a una mostra che, dal 15 al 17 maggio, verrà ospitata a Chicago per rappresentare l'Italia in occasione dei 150 anni della cultura italiana in America.
Carlo Argiolas