Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Fenicotteri? C’è fame, li mangeranno»

Fonte: Sardegna Quotidiano
4 aprile 2013

Idee

 

TURISMO Chessa: meno vincoli ambientali, ora serve il lavoro Facciamo un parco acquatico con scivoli a mare a Calamosca

Il lavoro non c’è. Possibili sbocchi futuri nemmeno. Che fare? «Serve coraggio»: parola di Gianni Chessa, capogruppo dell’Udc in consiglio comunale, promotore di una serie di proposte che in giornalese spicciolo verrebbero definite “choc”. Ma lui non se ne cura, «altrimenti sì, sono belli, ma la gente finirà per mangiarseli, i fenicotteri, poita c’è famini», dice. E forte dei sue 1300 e passa voti, elettori dei quali si fa portavoce, presenterà in municipio i suoi piani, per discuterli e farli votare. Chessa, come si fa a risvegliare Cagliari dal suo torpore? Lo dico da tempo, serve coraggio. Un’idea che porterò avanti? Montare degli scivoli per un parco acquatico a Calamosca, che finiscano direttamente in mare. Si creerebbero posti di lavoro, servizi. E si sfrutterebbe un’aera inutilizzata. E chi lo dice agli ambientalisti? Sono pronto a farmi pugnalare, crocifiggere. Ma sono certo che tanti mi daranno ragione. Ok, opinioni diverse. Però ci sono le leggi, i vincoli... Ecco, io dico basta a questi vincoli che bloccano tutto: togliamone un po’. Con la politica del no ci sarà solo assistenzialismo: la gente sopravvive solo grazie alle pensioni degli anziani, ma siamo una città di vecchi. Quando gli anziani non ci saranno più la gente come camperà? Mi diano risposte, e io sono pronto a discutere. Intanto propongo il mio. Ma non vorrà cementificare tutto? Neanche per idea. Bisogna coinvolgere architetti giovani, pieni di idee, che svilupperanno strutture in orizzontale e non in verticale, ecocompatibili, con investimenti privati. I miei mo delli, da migliorare, sono Rimini, Riccione, Hammamet. A Calamosca dice? Questo vale più per il Poetto. E dove farebbe tutto questo? Via l’ippodromo, che costa un sacco di soldi e non serve a niente. Il parco di Molentargius: cosa ha prodotto? Niente, un carrozzone servito solo a dare posti di lavoro a parenti di politi- ci con i soldi pubblici. È un’area protetta, ci sono i fenicotteri... Eh, qualcuno se li mangerà prima o poi, la finiremo così. Si possono spostare, i fenicotteri, sono animali, si adattano, come hanno fatto gli anni scorsi, mica ci sono sempre stati. Sa una cosa? Cosa? Cagliari deve cambiare mentalità. A Castello se fai attività ti tirano le uova i residenti che non hanno le doppie finestre. Al Poetto devi spegnere la musica perché disturbi chi ci abita. Si sono fissati che vogliono una città museale, ma non puoi offrire solo quattro bronzetti. I croceristi... Non ce l’avrà anche con le crociere? Ben vengano, ma che turismo è? Quella è gente che si porta i panini dalla nave e non spende un soldo in città. Servono servizi, attrazioni, strutture alberghiere al Poetto, un patto tra istituzioni e imprenditori che ci stanno e hanno voglia di fare. Lei sa che i suoi progetti faranno storcere più di un naso? Meno di quanti si creda, ne sono certo.

Enrico Fresu