Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Campus, aggiudicati i lavori

Fonte: L'Unione Sarda
4 aprile 2013


CONSIGLIO. Dibattito sull'università. Zedda: «Nel 2014 giù il muro dell'orto botanico»

Il rettore: «I fuori sede portano 100 milioni alla città»

«Cagliari è un importante polo di attrazione per migliaia di giovani provenienti dall'intera Sardegna e per studenti, ricercatori e docenti del resto del mondo. Ma ha un basso indice di ospitalità a causa dell'inadeguatezza delle strutture pubbliche ad ospitare studenti e docenti. Serve una maggiore sinergia tra Comune e ateneo».
Il rettore dell'università Giovanni Melis ieri ha varcato per la prima volta la porta dell'aula del Consiglio comunale, invitato dall'Assemblea, assieme alla presidente dell'Ersu Daniela Noli e a Tommaso Ercoli, presidente del Consiglio degli studenti, per dibattere i problemi dell'università e instaurare con l'amministrazione civica quella sinergia che - lo ha ribadito anche recentemente - è sempre mancata.
Non a caso, replicando al termine del dibattito, Melis ha risolto un invito ai consiglieri: «Si coglie dai vostri interventi una grande attenzione all'Ateneo come risorsa. Ma se è così, deve essere valorizzata in funzione dello sviluppo di Cagliari e del suo centro storico: stiamo dismettendo la Clinica Macciotta, entro due anni sarà liberato il San Giovanni di Dio. È il cuore del centro storico della città: su questo occorre attivare sinergie per arrivare ad un grande centro culturale».
IL CAMPUS Inevitabile che buona parte del dibattito sia stato incentrato sui fuori sede - che portano alla città 100 milioni di euro all'anno, 6.682 euro in media a testa - e sugli alloggi. «Esiste un'ampia disponibilità di case e stanze inutilizzate», ha evidenziato il rettore sollecitando «un'attiva politica comunale che ne incentivi con strumenti fiscali e sostegni operativi l'utilizzo universitario: darebbe un grande contributo a migliorare l'ospitalità».
Il campus di viale La Playa, secondo Melis, non sarà la soluzione. «Non sarà pronto prima del 2016», ha detto, «e comunque non sarà sufficiente. I lavori per la costruzione sono stati aggiudicati: costeranno 34,5 milioni e daranno 250 nuovi posti letto che si aggiungeranno agli 851 già disponibili, 784 dei quali occupati, visto che ci sono ancora posti non assegnati.
Il problema, come ha evidenziato Daniela Noli, è che «serve un nuovo concetto di residenzialità. Non più dormitori, ma una nuove strade che consentano di abbattere complessivamente i costi per gli studenti, dai trasporti alla cultura. «Chiediamo al Comune di mettere la cittadinanza studentesca tra le sue priorità perché Cagliari è lontana dall'essere una città universitaria», ha evidenziato Tommaso Ercoli, che ha chiesto un maggiore coinvolgimento degli studenti nelle scelte che li riguardano. Secondo Ercoli «mancano spazi di aggregazione, sullo svago notturno la città spesso è addirittura ostile, i collegamenti pubblici sono carenti : male quelli con il polo scientifico di Monserrato, servono per quel percorso piste ciclabili e bike sharing». Nel mirino anche gli abbonamenti dei bus: «Non valgono per luglio e agosto», ha detto, «e tariffe vanno rimodulate anche per fasce di reddito».
IL SINDACO «Quanto è successo all'Università italiana è molto simile a ciò che è successo ai comuni per effetto dei tagli statali», ha concluso il sindaco Massimo Zedda, secondo il quale «è una follia che lo Stato faccia pagare l'Imu agli atenei che vivono di contributi pubblici». Poi, ribadendo un punto del suo programma di governo, ha aggiunto: «Noi crediamo che Cagliari possa essere con l'Università motore di sviluppo per la Regione, e per questo rafforzeremo il dialogo con l'amministrazione universitaria. A partire dalla prossima programmazione strategica dei fondi europei, già dal 2014 si può pensare di creare un unico campus universitario nel cuore della città, abbattendo il muro dell'Orto botanico, creando un unico grande spazio che vada da viale Sant'Ignazio fino al San Giovanni di Dio».
Fabio Manca

 


La presenza di Melis in via Roma
Ma è scontro in Aula
Farris accusa:
«Confronto inutile»

Dagli interventi in Consiglio comunale sul rapporto tra università e Comune è sostanzialmente emerso che la strada da percorrere per avere una maggiore integrazione tra le due istituzioni è ancora tanta. Il dibattito è stato anche l'ennesimo spunto per la contrapposizione tra maggioranza e opposizione, con la prima che ha difeso l'iniziativa voluta dal capogruppo della Federazione della sinistra Enrico Lobina e la seconda, per voce del suo omonimo del Pdl, Giuseppe Farris, che sostanzialmente criticava le modalità della discussione in aula.
«Che questo sia un dibattito è una finzione», è infatti l'esordio di Farris, che ha sottolineato come le parole di Tommaso Ercoli, il rappresentante del Consiglio degli studenti, fossero sostanzialmente identiche a quelle pronunciate da Lobina nel presentare l'iniziativa. «La discussione si doveva organizzare in due tempi, prima ascoltare il rettore Giovanni Melis, la presidente dell'Ersu, Daniela Noli, ed Ercoli, poi affrontare i temi da loro proposti con appositi ordini del giorno», ha spiegato Farris a fine seduta. Per questo il consigliere azzurro ha annunciato un ordine del giorno autonomo rispetto a quello di maggioranza.
In generale, gli interventi si sono concentrati sulle politiche abitative. «Il campus di viale la Playa non sarà sufficiente a coprire gli alloggi», ha evidenziato il capogruppo del Pd Davide Carta, secondo cui è necessario valorizzare il patrimonio immobiliare esistente. Ad esempio, «con agevolazioni sull'Imu si possono invogliare i proprietari di seconde case a dare in affitto i loro immobili a canone agevolato o concordato». Sempre su questo punto, il consigliere di Meglio di prima non ci basta, Filippo Petrucci, ha ricordato l'esempio di Alghero, dove le abitazioni date in locazione agli universitari, in estate, quando i fuorisede non ci sono, sono affittate ai turisti. Mentre sull'utilizzo degli immobili pubblici a scopo didattico punterebbe invece Alessio Mereu dei Riformatori (e consigliere dell'Ersu).
Forse, la vera domanda della seduta l'ha posta Fabrizio Rodin (Pd): «Ma questo dibattito servirà a qualcosa?». Lui è sicuro di sì: «Il sindaco e ogni assessore si dovranno interrogare su cosa possono fare per gli studenti». È anche l'auspicio dei quasi 30 mila universitari che vivono in città. (m. g.)