Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La città non è a misura di universitario: ora più servizi

Fonte: Sardegna Quotidiano
4 aprile 2013

 Comune

 

IL DIBATTITO Rettore e presidente dell’Ersu vanno in consiglio comunale: pochi posti letto e il campus, pronto nel 2017, non basterà. In aula i dipendenti del Lirico: incontro coi capigruppo

I posti letto per i fuori sede (15mila giovani) insufficienti, ma anche loro, con i loro 17mila colleghi cagliaritani, muovono l’economia. E servono servizi. Le istanze sono state portate dall’Ateneo tra i banchi del Comune, grazie al dibattito proposto da Enrico Lobina (Fds): «La settimana prossima presenterò un ordine del giorno, spero condiviso da tutti, per cogliere gli obbiettivi per l’università». A entrare nello specifico ci pensa il rettore, Giovanni Melis: «Il campus apre nel 2017, ma non è sufficiente. C’è uno studio progettuale per la clinica Macciotta, sarà polo multifunzionale. I lavori costano otto milioni di euro, fondi Fas». Melis snocciola dati: 13mila laureati nell’ultimo triennio, centoventi milioni di euro di retribuzioni tra docenti e personale, 25 per borse e assegni per dottorandi, gli acquisti di beni toccano i trenta milioni. E settanta milioni previsti nel piano triennale di investimenti per nuove strutture e ristrutturazioni. Presente anche Daniela Noli, presidente dell’Ersu: «Su 851 posti letto a disposizione, 67 sono liberi. Il campus sarà punto nodale, siamo riusciti a non perdere i fondi, dopo dodici anni abbiamo presentato un bando, in sinergia », dice la Noli, che precisa con forza che «l’unica struttura che nasce come casa dello studente è quella di via Trentino, le altre sono datate e gravano sulle casse dell’Ersu». Dopo parla Tommaso Ercoli, presidente del Consiglio degli studenti: «Lo studio è l’unico ascensore sociale, Cagliari è lontana dall’essere città universitaria. Le biblioteche devono aprire anche di notte. Chiedo la creazione di un tavolo istituzionale permanente con il Comune». Un intervento cassato da Giuseppe Farris, capogruppo Pdl: «Ercoli ripete i punti dell’ordine del giorno di Lobina, si sono messi d’accordo prima. Questo dibattito è una finzione, come centrodestra non interveniamo, creeremo un nostro contributo per la stesura del piano strategico comunale e intercomunale ». Il Pd Claudio Cugusi si rivolge a Ercoli: «Credo che l’ascensore sociale del quale parli sia guasto, oggi chi si laurea non è chiamato dalle aziende. Chiedete alla Regione perché ha dato 8 milioni di euro per un seminario con stanze vuote, o perchè l’ateneo non si è curato di villa Asquer». Chiude il sindaco Massimo Zedda: «Una città universitaria è quella dove si perdono confini, e il Comune vuole certamente investire sull’università. Se crediamo che Cagliari sia motore di sviluppo dell’intera isola, dobbiamo capire che oggi non siamo in condizione di trovare strumenti economici perchè la città aitui l’università. È folle che lo stato tassi con l’Imu anche gli immobili dell’ateneo » . Ad assistere al dibattito una delegaqzione dei lavoratori del Lirico, che hanno ottenuto un incontro con i capigruppo di Pd (Davide Carta) e Pdl (Giuseppe Farris). A loro hanno rappresentato l’emergenza vissuta in teatro: una sovrintendente, Marcella Crivellenti, assente per maternità («chiediamo una guida ad interim», hano detto), un direttore artistico mai nominato, un cartellone dimezzato rispetto a due anni fa, con pesanti conseguenze sull’arrivo dei fondi Fus. «Non sappiamo quando inizia la stagione, brancoliamo nel buio», dice Simone Guarneri, della Rsu. P. R.