Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Salva-baretti pronta tra una settimana

Fonte: La Nuova Sardegna
4 aprile 2013

 

Legge retroattiva, in vigore dal 31 ottobre, per non smontare i chioschi. Ma resta l’incognita dell’inchiesta penale






di Stefano Ambu

CAGLIARI. La soluzione della vicenda chioschetti? Sembra un film: ritorno al futuro. Per mantenere in piedi i baretti e salvarli da demolizione sicura bisogna andare indietro nel tempo, allo scorso 31 ottobre. Non ci vogliono diavolerie o macchine spaziali, ma una legge che abbia una condizione chiave: la retroattività. È il messaggio lanciato questo pomeriggio dal sindaco Massimo Zedda alla conferenza dei capigruppo in Consiglio regionale. La risposta? Arriverà fra una settimana: sempre nella massima assemblea isolana approderà la proposta di legge, firmata da tutti i capigruppo, che dovrebbe consentire il mantenimento dei chioschi del Poetto.

Questo è quanto stato concordato ieri pomeriggio. Era stato lo stesso primo cittadino a chiedere venerdì un incontro urgente alla presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. E la risposta era arrivata in meno di ventiquattro ore: appuntamento subito dopo Pasquetta. Segno che c'era la volontà di arrivare insieme al traguardo. Il testo che sarà portato in aula recepisce in buona sostanza il decreto dell’assessore regionale agli Enti locali Nicola Rassu, che disciplina i manufatti temporanei sorti sui litorali della Sardegna per fornire servizi a supporto della balneazione. Lì per lì il decreto era stato anche ribattezzato salva-baretti, ma il Comune aveva subito sollevato qualche dubbio: il provvedimento era sì considerato un passo avanti. Ma- aveva suggerito in assemblea civica l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau- il decreto non dava garanzie per il passato. Insomma, per il Comune occorreva un passo indietro. Una specie di tarantella che preoccupava i titolari dei baretti: impossibile per loro vedere il sole o almeno il cielo un po' più sereno, sopra le loro attivitá, chiuse da mesi. Il giorno più critico? Quando il Comune aveva spiegato agli operatori, a malincuore, di non poter rilasciare le autorizzazioni per far rimanere in piedi i baretti. L'unica soluzione sembrava dovesse essere l'operazione "smonta e rimonta". Che non era un gioco, ma un affare (cioè una spesa) da circa quindicimila euro a commerciante, almeno stando ai loro calcoli. Era la legge. Ma ora ne arriva un'altra. E i baretti potrebbero non solo stare in piedi, ma presto anche riaprire. L’unico passaggio che manca è il parere del Consiglio delle Autonomie locali: dovrebbe arrivare prima di martedì, l'ennesimo giorno decisivo. Resta l’incognita Procura: potrebbero arrivare i sigilli e a quel punto la legge servirebbe davvero a poco.