Rassegna Stampa

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Zona franca, i Sardisti: “Tutto da rifare, Cappellacci ha sbagliato l'indirizzo Ue”

Fonte: web cagliaripad.it
4 aprile 2013


Regione
3 Aprile 2013 ore 18:14
 

Per il leader del Psd'Az, Giacomo Sanna, il Governatore avrebbe inviato a un destinatario errato la richiesta per istituire la Free Zone in Sardegna. La replica dello staff del presidente della Regione: "Nessuna figuraccia"
 

Tutto da rifare per la zona franca in Sardegna perché "Cappellacci ha sbagliato l'indirizzo al quale inoltrare la richiesta per istituire la zona franca sarda". Lo annuncia il leader del Psd'Az, Giacomo Sanna, sottolineando che "inseguire i fantasiosi percorsi di alcuni movimenti o dei loro supposti leader non è utile per costruire un percorso realistico e politicamente percorribile per realizzare la zona franca sarda. Anzi in questo caso, persino il presidente della Regione si è esposto ad esportare in Europa una 'figura barbina' della quale i sardi avrebbero fatto volentieri a meno".

Sanna, che presenterà una proposta di legge sulla zona franca, riferisce i contenuti della risposta del direttore generale della Commissione europea per la fiscalità e l'unione doganale, alle comunicazioni datate 8 e 12 febbraio 2013 del presidente della Giunta regionale. "Il direttore Heiz Zourek - osserva - spiega con toni al limite dello sfottò, che la Commissione non ha la facoltà di trattare le richieste formulate da una regione di uno Stato membro tese a modificare il campo geografico di applicazione della legislazione dell'Unione europea. Analogamente, la Commissione europea non ha facoltà di trattare domande riguardanti l'istituzione di zone franche". Il presidente dei Quattro Mori evidenzia inoltre che nella missiva viene sottolineato "che i comuni di Livigno e Campione (citati nelle note siglate da Cappellacci) non sono zone franche ai sensi degli articoli 166 e 168 bis del codice doganale ma tali comuni non fanno parte del territorio doganale comunitario, con l'indicazione del sito internet per sapere quali siano le zone franche esistenti - conclude - e anche quello dove reperire la proposta di rinviare a dopo l'entrata in vigore del codice doganale aggiornato".

La replica del portavoce di Cappellacci. Alessandro Serra risponde a stretto giro alle accuse di Giacomo Sanna: “Sulla zona franca l'on. Sanna appare aver perso il collegamento con la realtà. In primo luogo, quando il presidente Cappellacci ha presentato pubblicamente le iniziative nei confronti dell'Unione Europa il capogruppo del Partito Sardo d'Azione sedeva al suo fianco".

"In secondo luogo - continua Serra - non vi é alcuna "figuraccia" perché lo stesso direttore Zourek afferma la necessità di un pronunciamento dello Stato centrale, impegnandosi a chiederlo direttamente. In terzo luogo, non c'è nessun indirizzo sbagliato perché il presidente Cappellacci mentre scriveva all'Unione Europea, sollecitava contemporaneamente un intervento del Governo. É singolare che proprio un convinto indipendentista si inalberi perché la Regione si rivolge non solo all'esecutivo italiano ma anche direttamente a Bruxelles. L'esperienza del fondamentale passo in avanti ottenuto sulla questione delle Regioni intermedie dovrebbe insegnare che a volte proprio così possono arrivare risultati insperati. Né sono giustificati i toni sprezzanti verso le istanze dei comitati e di numerose amministrazioni locali, che invece meritano ascolto ed attenzione anche quando provengono da soggetti di diverso colore politico. In ogni caso la battaglia per la zona franca non si ferma certo dinanzi alle prime osservazioni di carattere tecnico. É giusto rilanciare anche in Europa una rivendicazione politica fondamentale per la nostra isola: un obiettivo sul quale dividersi sarebbe l'unica vera figuraccia”.