Poetto
La salvezza dei baretti sta in una proposta di legge, pronta ad essere approvata dal Consiglio regionale sin dalla prossima seduta convocata per il 9 aprile. E la svolta dovrebbe arrivare dalla retroattività del provvedimento di “legittimazione ”delle strutture, che andrà a ritroso fino al 31 ottobre del 2012, e dovrebbe garantire la sopravvivenza dei baretti fino al 31 dicembre di quest’anno. Il condizionale però è d’obbligo: la norma regionale potrebbe essere infatti impugnata dal governo nazionale e a quel punto si ripartirebbe nuovamente da zero. Intanto la retroattività della legge era la clausola chiesta dal sindaco Massimo Zedda durante l’incontro di ieri pomeriggio, che ha messo intorno ad un tavolo la presidente dell’as - semblea sarda Claudia Lombardo insieme ai capi gruppo di tutti i partiti. «C'è stata la disponibilità della presidente del Consiglio e dei capigruppo su una questione che riguarda la città di Cagliari», ha rivelato al termine dell’incontro il sindaco, «la proposta di legge è stata concordata e ha avuto il via libera anche dagli uffici. Se venisse approvata dal Cal (consiglio delle autonomie locali, il vertice è previsto per venerdì) e dal Consiglio regionale i chioschi potrebbero essere salvi. La norma», ha continuato ancora il primo cittadino, «sarà valida fino a dicembre 2013, ma per risolvere definitivamente la questione è necessario però che la Regione approvi il Pul, piano di utilizzo del litorale». L’obiet - tivo dichiarato del tavolo di ieri era quello di trovare una soluzione legislativa per evitare l’arrivo delle ruspe sui chioschetti del Poetto. E scongiurare così il rischio imminente della “desertificazione ” totale della spiaggia cagliaritana a poco più di un mese dall’inizio ufficiale della stagione estiva. E non è un caso che la retroattività del provvedimento che approderà in aula la settimana prossima abbia proprio la data del 31 ottobre. La legge accoglie le istanze già contenute nel decreto firmato dall’assessore regionale all’Urbanistica Nicola Rassu. E prevede, in via del tutto eccezionale e transitoria, che «le opere e i manufatti temporanei a servizio della fruizione turistico-ricreativa e della balneazione», leggi baretti del Poetto, che si trovavano sulle spiagge sarde alla data del 31 ottobre restino dove sono «anche in carenza dei relativi provvedimenti autorizzatori». Il tutto per evitare che la loro rimozione possa causare «danni ambientali» oltre «ad inutili costi economici». Ovviamente tutto è legato all’approva - zione del Pul (Il piano utilizzo dei litorali) entro il 31 dicembre. Intanto però il tira e molla tra Comune, Regione e gestori ha prodotto un primo effetto: l’intervento della magistratura. Dopo il processo per abusi edilizi che ha visto la condanna dei titolari delle strutture, è arrivata l’apertura di un nuovo fascicolo, sempre per gli stessi motivi. La sostanza è sempre la stessa: i baretti dovevano essere demoliti entro il 31 ottobre, l’ultimatum era stato imposto dallo stesso Comune per rispettare le norme paesaggistiche che prevedono per quella fetta di Poetto la tutela integrale, zona H. Ora si spera che la legge regionale salvi almeno l’esistente.
Francesca Ortalli