Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I soldi negati ai disabili

Fonte: L'Unione Sarda
3 aprile 2013


IL CASO. Ma la Regione e il Comune assicurano: finanziamenti sbloccati

Fondi in ritardo, pronto un esposto alla Procura

«Non chiedo l'elemosina, voglio soltanto che venga rispettato un diritto sacrosanto, quello alla salute». L'appello disperato di Pietro Masia arriva dopo cinque mesi di attesa vana: i fondi stanziati da Regione e Comune, necessari per le cure della sorella, affetta da sindrome di down, invalida al cento per cento e da due anni costretta su un letto, non vengono liquidati da novembre. La donna dal 2011 usufruisce del progetto regionale “Ritornare a casa” che permette l'assistenza a domicilio di pazienti con gravi disabilità. Ha diritto ogni anno a ventimila euro, sedicimila dalle casse regionali, quattromila a carico del Comune. Soldi destinati all'assunzione di un'infermiera in servizio ventiquattro ore su ventiquattro.
I RITARDI «Fino a 5 mesi fa non c'erano mai stati problemi, il denaro arrivava circa 40 giorni dopo la richiesta di rimborso, poi a novembre tutto si è bloccato, niente soldi e niente spiegazioni. Ma la badante non aspetta e deve essere pagata ogni mese». Con l'arrivo del 2013 qualcosa però si muove: l'11 gennaio una lettera dall'assessorato alla Sanità ufficializza lo stanziamento dei soldi, seguita a due settimane di distanza dalla conferma del Comune. «Sono passati oltre due mesi - lamenta Masia - e io non ho ancora ricevuto un euro. Non so più che fare, se non avrò risposte non mi rimane altra possibilità che fare un esposto alla Procura».
IL PRECEDENTE Il caso non è purtroppo isolato, qualche settimana fa una madre aveva infatti lanciato un appello al nostro giornale per denunciare la situazione analoga della figlia malata che senza il sussidio rischia il ritorno in una struttura sanitaria. «Sbatto ogni giorno contro un muro di gomma - continua Masia -, faccio enormi sacrifici ma solo chi ha un parente malato può capirmi. Per questo motivo vorrei contattare le famiglie che come me combattano quotidianamente per la salute dei loro cari e creare con loro un'associazione per far sentire la nostra voce e tutelare con forza i nostri diritti. Per non mendicare ciò che ci spetta di diritto».
LA REGIONE Un grido di dolore quello di decine di famiglie che tuttavia non rimane inascoltato dalle istituzioni. La Regione assicura che la distribuzione dei fondi è a regime; gli eventuali ritardi sono da attribuirsi a problemi burocratici che coincidono anche con l'imminente approvazione della legge Finanziaria e «saranno risolti il prima possibile», dicono dagli uffici dell'assessorato alla Sanità.
COMUNE Dal Municipio confermano lo sblocco della procedura. «A marzo abbiamo avuto dalla Regione l'autorizzazione a impiegare risorse non utilizzate negli anni passati - spiega l'assessore alla Politiche Sociali, Susanna Orrù -, abbiamo già redatto la determina di pagamento per soddisfare ventiquattro richieste. Le pratiche in questo momento sono al vaglio degli uffici della Ragioneria, i versamenti saranno quindi completati in tempi brevissimi».
Luca Mascia