Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Manifattura tabacchi, cercasi gestore

Fonte: La Nuova Sardegna
29 marzo 2013

 

La Regione ha chiuso le procedure per avviare il secondo lotto dei lavori di ristrutturazione di interni e cortili



CAGLIARI. In aprile si conclude il viaggio burocratico del progetto per aprire all’uso pubblico la Manifattura Tabacchi, di proprietà della Regione e da questa interamente sgombrata da tutto ciò che in cento anni era stato aggiunto, costruito, ampliato, nonché di attrezzature ormai in disuso e dell’eternit che si era accumulato. Adesso la Manifattura è come era stata costruita sui resti di un convento e gli ampi spazi che nelle foto accanto si apprezzano bene devono essere ristrutturati con lo scopo di essere affidati a gruppi, enti e associazioni perché questo spazio immenso all’interno della città ricominci a vivere e a offrire opportunità di scambi sociali e di lavoro. La direzione generale dell’assessorato regionale ai Beni culturali in questi giorni ha concluso gli incontri per la valutazione del progetto di ristrutturazione e per arrivare pronti alla deteminazione regionale con la quale si avvierà il secondo lotto di lavori, quello economicamente più oneroso (tre milioni di euro lordi), ma anche quello che definitivamente renderà utilizzabile la Manifattura. Il punto è proprio sull’utilizzazione: la Regione si prepara a consegnare alla comunità cagliaritana un pezzo di archeologia industriale perfettamente funzionante per nuovi scopi e nel tempo che separa l’oggi dal giorno dell’inaugurazione è necessario allestire un tavolo dove decidere come e da chi dovrà essere gestita la Manifattura. Lo spazio è così vasto che si presta a molti usi e il luogo è già stato definito l’ambiente giusto per far vivere un condominio intelligente. Nella gestione ci saranno la Regione proprietaria degli spazi, l’Università che ha già assegnato i suoi quartieri alla facoltà di Architettura la quale ci avvierà i laboratori, mentre il Consiglio regionale ha proposto di trasferire qui la biblioteca con i pezzi della storia dell’autonomia isolana. L’ipotesi che aveva messo in moto l’idea di acquisire la Manifattura dai monopoli di Stato era quella di ricavarci una fabbrica della creatività, un luogo dove artisti, artigiani, studiosi, insegnanti, giovani, potessero avere l’opportunità di esprimersi e di creare un vero motore culturale per la città e per la Sardegna. L’assessorato ai Beni culturali non ha intenzione di discostarsi troppo da questa traccia, ma l’argomento forte che va trattato con attenzione e trasparenza riguarda la gestione: l’organismo che gestirà la Manifattura, le forme di partecipazione in questo da parte delle entità che porteranno qui persone e attrezzature, le quote che saranno necessarie per sostenere i costi e quindi pagare le spese, le attività che dovranno essere concepite perché il macchinone si autosostenga e non diventi un pozzo senza fondo. La questione è perfino delicata, ci vorrà tempo per discutere, la Regione dovrà fare un altro sforzo: promuovere il tavolo per la ricerca della forma di gestione adeguata.(a.s.)