Lirico
TEATRO In via Angius la denuncia dei sindacati sui 135mila euro di buonuscita erogati all’ex sovrintendente: si indaghi per danno erariale. Ieri nuovo documento: la Crivellenti non ha fatto nulla
La guerra al Lirico continua, a colpi di esposti e comunicati al vetriolo. L’ultimo, firmato dai sindacati, attacca “il non lavoro” della sovrintendente Marcella Crivellenti. Sul fronte legale, invece, si chiede l’intervento della Corte dei Conti, per accertare un presunto danno erariale. A finire nel mirino è la cospicua buona uscita da 135mila euro di soldi pubblici, 203 mila contando le ritenute, dell’ex sovrintendente Gennaro Di Benedetto. Che però non avrebbe gestito correttamente la Fondazione, si dice nell’esposto, e poteva essere liquidato senza alcun risarcimento. La prova sta nella mancata presentazione del piano industriale: per metterlo su Di Benedetto si rivolge ad una società esterna, pagata 20 mila euro. Non solo: una volta partorito, il documento viene respinto dal Cda, tant’è che intervengono i sindacati per non perdere il sostanzioso finanziamento regionale. Così come ha pesato, sul portafoglio dei contribuenti, la perdita del contributo di circa 5 milioni di euro stanziato dalla Regione per la produzione in tandem tra il Lirico di Cagliari ed il De Carolis di Sassari. Si aggiunge alla fuga degli abbonati: solo 45mila euro l’introito relativo durante l’era di Di Benedetto. Il messaggio per i magistrati di via Angius è chiaro: «Chiediamo di valutare se i fondi spesi inutilmente per il piano industriale, il calo degli abbonati, il Progetto Cagliari- Sassari, gestito con tanto spregio da perdere un finanziamento di circa 5 milioni di euro, non siano motivi validi per procedere contro un dirigente che ha causato danni economici al teatro», si legge nell’esposto.
Non manca la bordata contro l’attuale sovrintendente Crivellenti, designata, «a seguito di una procedura disinvolta, caratterizzata dalla mancata valutazione di tutte le manifestazioni d’interesse, incaricata con il compenso 120 mila euro annui prima dell’ap - provazione della nomina da parte del Ministero » . Il tema della nomina, non digerita dai sindacati, è al centro della nota diffusa ieri. Manca ancora il titolo dell’ope - ra inaugurale della stagione ormai alle porte, insieme alla figura indispensabile del direttore artistico. In sintesi: «È la conferma che non è in possesso dei requisiti necessari per dirigere il Teatro», sostengono i sindacati. Per poi aggiungere: «Parrebbe che lo “staff ”, a fronte di lauti stipendi, abbia programmato solo il Festival di Sant’Efisio con prodotti preconfezionati, mortificando le professionalità della Fondazione ed usando il Teatro come un bigné da riempire». Francesca Ortalli +