Rassegna Stampa

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Zedda, il 2013 ancora nel segno di Sel

Fonte: web cagliaripad.it
28 marzo 2013



Il sindaco ha inviato ieri la richiesta di tesseramento 2013. La notizia arriva dal circolo Sergio Atzeni L'ufficialità dopo il pagamento
Andrea Deidda
 

Massimo Zedda firma con Sel, il suo partito. Il sindaco di Cagliari ha inviato ieri la richiesta di tesseramento 2013. La notizia arriva direttamente dal circolo Sergio Atzeni di via Puccini. La richiesta del primo cittadino è diventata ufficiale oggi quanto la segreteria ha ricevuto il pagamento.

Il rinnovo del tesseramento arriva dopo l’indiscrezione, finita sui giornali e sul web e confermata anche nei corridoi di Palazzo Bacaredda, secondo la quale sarebbe possibile un avvicinamento di Zedda al Partito Democratico.

Alla base di tutto ci sarebbero alcune frasi pronunciate dall’ex senatore Antonello Cabras, durante una riunione avvenuta poche ore prima della direzione cittadina del Pd, secondo le quali la volontà del sindaco di Cagliari sarebbe quella di cambiare casacca.


Sulla vicenda interviene anche Michele Piras, coordinatore regionale di Sel. "Al rincorrersi di voci gettate ad arte nella mischia di una fase confusa e turbolenta della vicenda politica del Paese - scrive Piras - a chi dice che Sel (o pezzi di essa) si appresta a confluire nel Pd, vorrei tranquillamente opporre una intenzione chiara di volontà politica".

"Non abbiamo mai pensato Sel come un soggetto politico immutabile - continua - né a un partito compiuto, ed abbiamo sempre sostenuto la necessità di un superamento dei partiti esistenti. Può essere liquidato solamente ciò che è già consolidato. Sel l'abbiamo concepita come seme di una nuova pianta. Ed il periodo della semina - a sinistra - non è finito".

"Non rinunciamo - conclude - a costruire il soggetto politico della Sinistra - europea, italiana e sarda - senza alcun cedimento a strade soltanto in apparenza più semplici, ma anche tendenzialmente ingannevoli. Innanzitutto perchè, al di la del contenitore entro il quale ci collochiamo, conta molto di più per noi prima la ragion sociale e culturale per cui abbiamo scelto di fare politica".