Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pride, ecco il bis e senza soldi pubblici

Fonte: L'Unione Sarda
28 marzo 2013


GAY. L'Arc annuncia la nuova edizione del corteo per l'affermazione dei diritti degli omosex
 

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Repetita juvant. Specie quando si tratta di affermare dei diritti. Specie, soprattutto, quando il precedente è un successo. Anche quest'anno Cagliari avrà il suo Gay pride con una precisazione: non sarà speso un soldo pubblico. L'associazione Arc, che coordina l'evento, ha già acceso i motori per mettere in piedi la serie di manifestazioni che sfoceranno nel grande corteo per l'affermazione dei diritti degli omosessuali. Il secondo, dopo quello dell'estate scorsa che portò ben oltre seimila persone al Poetto.
L'EVENTO STORICO Era il 30 giugno quando uno speaker, da uno dei tanti carri allegorici che caratterizzavano la sfilata, gridava: «Cagliari, pronti a fare la storia?». Perché per l'Isola, di un evento storico di trattava. Con anni di ritardo rispetto a tante città italiane e straniere, il capoluogo sardo si rimetteva in linea col movimento per la difesa del diritto di gay, lesbiche, bisessuali e transgender (Glbt) a non essere discriminati. Il Comune, infatti, concesse il patrocinio gratuito e nello striscione d'apertura c'erano, tra i tanti politici, il sindaco Massimo Zedda, la presidente della Provincia, Angela Quaquero assieme a Paola Concia, deputata Pd (oggi ex) da sempre in prima linea nelle lotte Glbt. Il Pride fu la manifestazione conclusiva della Qeeresima: una serie di eventi iniziati il 17 maggio, giornata mondiale contro l'omofobia, andati avanti fino alla sfilata del Poetto. Quaranta giorni che aprirono il dibattito il Sardegna sul tema dei diritti civili ma che diedero spunto anche a polemiche legate alla partecipazione formale delle istituzioni locali.
PRECISAZIONI Anche per questi motivi l'associazione Arc, nell'annunciare la sfilata del 2013, mette i puntini sulle i . Innanzi tutto, spiega che «il corteo non impegnerà strade trafficate per non disturbare la mobilità estiva». Poi, che «il contenuto politico sarà rispettoso di tutte le diversità e delle persone in generale», e «soprattutto, ogni iniziativa sarà completamente autofinanziata (come già lo scorso anno) e realizzata grazie al lavoro di tantissime associazioni e decine di attivisti/e volontari/e». Quest'ultimo punto significa «che nessun finanziamento pubblico verrà impegnato per le stampe, i manifesti, le attrezzature; e questo nonostante la maggioranza degli altri comuni italiani che ospitano i Pride finanzino con quote più o meno cospicue i cortei e le iniziative ad essi collegate». Pertanto, «il Comune è assolutamente libero di spendere i soldi per le buche nelle strade, posto che questo sia davvero un'emergenza per la città, come pare che molti lettori non si stanchino di lamentare».
CALENDARIO L'auspicio è che il sostegno dell'amministrazione Zedda non manchi nemmeno quest'anno. Infatti, l'inizio della Queeresima è vicino. L'edizione 2013 verrà divisa in due parti: la prima dedicata a Transgenderismo/Transessualità, la seconda alla Famiglia, in tutte le sue forme e sfaccettature. «Profondamente convinti che l'ignoranza sia la prima causa di transfobia, omofobia e razzismo - conclude Arc - proponiamo a tutte e tutti le cittadine e i cittadini di Cagliari di costruire questo progetto assieme a noi».
Mario Gottardi