Da Calamosca a Sant'Elia, al deposito Nato nelle viscere della Sella del Diavolo
Quasi un milione di metri quadrati occupati da edifici militari
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Quasi un milione di metri quadri: le servitù militari distribuite tra Calamosca, Sant'Elia e il colle della Sella del Diavolo sono una fetta importante di città che si affaccia sul golfo degli Angeli. Le prime caserme come la "Cascino", 59mila metri quadri all'ingresso di San Bartolomeo, sono state costruite alla fine del 1800. Poi nel Novecento si è continuato a tirar su edifici da destinare all'esercito.
Come l'ex carcere militare, abbandonato da tempo, di fronte alla spiaggia di Calamosca. Qualcuno vorrebbe realizzarci un museo del mare, ma nonostante sia vuoto ormai da anni non è ancora stato dismesso. E dunque non fa parte del patrimonio regionale, né tantomeno di quello comunale. Sono inutilizzati anche gli alloggi degli ufficiali: mille metri quadri di stanze con vista sul mare. Nell'area ci sono altre tre strutture simili. Come la Villasanta, in viale Poetto: 102mila metri quadri. O la Monfenera, dove ha la base il 151° reggimento della Brigata Sassari, che si estende da viale Poetto a viale Calamosca. In tutto, 60mila metri quadri. Più piccola la Ederle: 22.456 metri quadri, stando alla scheda che fotografa il demanio militare pubblicata sul sito della Regione.
Ma la servitù più imponente è quella del deposito Pol Nato della Marina. Oltre 540mila metri quadri avvolti dal filo spinato. «La funzione principale della base è la gestione e la custodia degli immensi serbatoi di carburante nascosti all'interno della Sella del Diavolo per i mezzi militari in forza alla Nato», è scritto nella scheda, dove si aggiunge: «La posizione della caserma è invidiabile perché, essendo situata a qualche metro sopra il livello del mare, gode di uno splendido panorama della città e della spiaggia del Poetto». ( m. r. )