Rassegna Stampa

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Zedda: "La Tares slitti al 2014: incubo aumenti sino al 30%"

Fonte: web cagliaripad.it
27 marzo 2013


Cagliari
26 Marzo 2013 ore 13:02
 

Il sindaco di Cagliari si aspetta segnali forti dal futuro governo, non soltanto sullo sblocco dei pagamenti, come una rimodulazione della spending review, che comporta un ulteriore taglio di 4 miliardi e mezzo
 

"Dopo l'incontro pubblico aperto organizzato dall'Anci, gli incontri con i presidenti di Camera e Senato e con l'onorevole Bersani sono a mio giudizio elementi importanti e positivi del dibattito con le istituzioni. Detto questo l'auspicio è che il futuro governo dia seguito fattivo alle promesse e agli impegni assunti negli ultimi giorni". A dirlo, Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, relativamente al piano del governo per i pagamenti alle imprese.

"E' chiaro che se venisse soddisfatta in tempi brevi la richiesta di accelerare lo sblocco dei pagamenti - osserva Zedda - si darebbe un po' di respiro alle tante imprese oggi in
difficoltà e di conseguenza un primo importante aiuto alla ripartenza del paese".
Un impegno che interessa marginalmente Cagliari visto che "nonostante le gravi difficoltà imposte al sistema degli enti locali, non ultimo il blocco di 260 milioni di euro nelle casse del mio comune a causa dei vincoli del patto di stabilità, grazie al lavoro fatto sui bilanci in questi ultimi anni, oggi riusciamo a pagare a 60 giorni le imprese".

Al di là di questa  prassi Zedda si aspetta dei segnali forti dal futuro governo e non soltanto sullo sblocco dei pagamenti: "Ci sono anche altri importanti problemi che incombono sul paese, come la Tares, che gli enti locali hanno chiesto di spostare al 2014, perché se applicata, così com'è, graverebbe ulteriormente sul sistema produttivo e sulle famiglie, comportando aumenti tra il 20 e il 30%".

Dunque per Zedda "è urgente una rimodulazione di questa spending review che quest'anno - afferma - comporta un ulteriore taglio di 4 miliardi e mezzo di euro, con la diretta conseguenza di mettere i comuni nella posizione di non poter chiudere i
bilanci"