Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli ultimi “ciak” di Piccolo Caos

Fonte: L'Unione Sarda
27 marzo 2013


Presenti alcuni alunni della scuola Randaccio di via Venezia e della Don Milani di Sant'Elia
 

Sul palco del teatro Massimo oltre 170 attori, tutti non professionisti
Un pendolo che oscilla tra il passato e il presente, come le onde che si infrangono contro la battigia che delimita Sant'Elia. Ecco cos'è Piccolo Caos, ecco la dimensione in cui gli attori si raccontano, attraverso la narrazione orale della propria vita ma, soprattutto, con una dinamica corporea così fluttuante da farla quasi sembrare un sogno. Ieri sera al Teatro Massimo, gli ultimi ciak del cortometraggio di casa “Mondi Possibili - re-inventing the city”, il progetto (ideato dalla regista Marinella Senatore, adottato dall'amministrazione comunale e curato da Musei Civici e Connecting Culture) che mira a fare della città un grande laboratorio umano e artistico.
Sul palco, alcuni degli oltre 170 danzatori-attori, tutti rigorosamente non professionisti, che nei mesi scorsi hanno risposto alla chiamata del ciak: fra loro, gli alunni della scuola elementare Randaccio di via Venezia e i piccoletti della Don Milani di Sant'Elia, quartiere-fulcro del progetto. Le onde vanno e vengono, minimali e didascaliche come nello stile della Senatore: i bimbi passeggiano intorno, forse nuotano, vengono inghiottiti, poi riemergono. Impossibile, al momento, avere accesso all'universo visionario della regista e delle coreografe, Elisa Zucchetti e Nandhan Molinaro: solo a maggio, a lavoro ultimato, ogni cosa sarà illuminata. E allora sarà più semplice comprendere Mara, quinta A della Randaccio, quando sentenzia «parola d'ordine: maestosità», e i suoi compagni Valentina, Christian e Andrea che, orgogliosi dopo la performance, spiegano «l'importanza del silenzio e della posizione statuaria».
La vivacità del progetto traspare anche negli occhi di due mamme in platea: Donatella, mamma di Martina, un peperino di sei anni appena, è stata obbligata da sua figlia a venire al Massimo: «Io non sapevo neanche cosa avrebbe dovuto fare qui a teatro, ma lei ha insistito». Anche Simona è emozionata: «Da noi a Sant'Elia non si fa mai niente per i bambini: questa è proprio una bella iniziativa. Peccato non si ripeta». Chi può dirlo? Oggi la troupe della Senatore lascia l'Isola, «ma l'esperienza resterà per sempre in ognuno di loro», osserva la regista. «Chissà che tra i workshop che hanno frequentato, e le riprese di questi giorni a Castello e a Sant'Elia, non venga loro la voglia di continuare».
Michela Seu