Per molte di quelle casupole ci sono delle ordinanze di demolizione mai eseguite
Tra le priorità dei Rangers anche la lotta alla pesca di frodo
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La Forestale ci prova in tutti i modi a sconfiggere il fenomeno dell'abusivismo nella laguna di Santa Gilla. Anni di indagini, controlli, segnalazioni alle autorità competenti. Di più non si può fare, le loro competenze si fermano là.
Per molte di queste baracche ci sono le ordinanze di demolizione del Comune, alcune risalgono ai tempi di Mariano Delogu sindaco, anni '90. Eppure sono ancora in piedi. Ma la repressione, in questo caso, può fare poco. Giusto abbattere tutto, ma in questa situazione la prima cosa da fare è trovare un'alternativa alla gente che abita là, dove nessuno dovrebbe passarci neanche un minuto della sua giornata. E poi c'è l'aspetto ambientale, che non può non essere tenuto in considerazione.
La Forestale da questo punto di vista è chiara: «I controlli si sono intensificati, oltre che per contrastare il fenomeno dell'abusivismo nella pesca, anche per tutelare la biodiversità dell'importante compendio tutelato dalla Convenzione di Ramsar e dichiarato sito di interesse comunitario. Per tale ragione sono incorso una serie di accertamenti per rilevare la grave situazione delle discariche abusive e dell'abusivismo edilizio per la presenza delle baracche presenti nelle sponde dello stagno».
Da non trascurare, infatti, anche il problema della pesca abusiva. I controlli dell'altro ieri hanno portato a contestare 47 sanzioni amministrative per esercizio di pesca con mezzi e in luogo non consentito e da parte di soggetti che non sono risultati titolari di licenza di pesca. Durante l'operazione sono stati anche sequestrati oltre 500 chili di attrezzature e supporti per esercitare la pesca. (p.c.c.)