Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Antonello Salis, il premio a un musicista di razza

Fonte: La Nuova Sardegna
17 novembre 2008

DOMENICA, 16 NOVEMBRE 2008

Pagina 39 - Cultura e Spettacoli



Il pianista protagonista alla Fiera di un grintoso set con Angeli e Murgia



Al musicista, venerdì sera, è andato, con una standing ovation, il riconoscimento alla carriera

WALTER PORCEDDA

CAGLIARI. Salis, fortissimamente Salis. Si presenta sul palco con la consueta accattivante timidezza della persona passata da quelle parti quasi per caso. Non certo per ricevere il premio alla carriera tributato dall’European Jazz Expò - una scultura sonora in pietra calacarea, opera di Pinuccio Sciola - a uno dei più importanti e versatili musicisti della scena nazionale e internazionale, quale egli è. Antonello Salis è commosso e un po’ si confonde, senza rinunciare però a una delle sue pittoresche immagini. «Mi sento come se mi dovessi trovare a camminare nudo, cioè senza mutande, sotto i portici della via Roma a Cagliari», dice nell’ilarità generale, davanti a un pubblico affettuoso che al suo apparire gli ha tributato applausi da standig ovation. Ma quell’atteggiamento, quella timidezza da eterno ragazzo, scompaiono come d’incanto quando prende posto davanti al pianoforte. E spunta un leone. Con tutta la grinta, la voglia di correre e saltare. La grandezza insomma di un musicista di razza che venerdì nella prima delle tre serate dell’Expò (ieri era di scena scena con il suo storico Meta quartet e oggi con la curiosa e da scoprire novità de «Il vino all’opera», omaggio al melodramma italiano assieme a Furio Di Castri) ha voluto un trio tutto sardo con altri due musicisti di valore come il chitarrista maddalenino Paolo Angeli e il sassofonista nuorese Gavino Murgia.
Ed è un set all’insegna della pura improvvisazione con tutti gli imprevisti e le sorprese che possono riservare set di questo tipo. Si viaggia su percorsi sempre al limite tra sperimentalismo sonoro - sulle frequenze elettromagnetiche della chitarra preparata di Angeli, costantemente alla ricerca di empatiche dissonanze - e cantabilità (grazie ai sapienti fraseggi del sax di Murgia, intervallati dal suo ancestrale scat vocale ricco di bassi profondi). Con Salis, come al solito inesauribile di idee che si divide tra pianoforte, tastiere (il suo grande ritorno elettrico...) e la fedele fisarmonica dialogando in modo serrato con i suoi partner con i quali a tratti tesse trame anche di forte presa emozionale e, persino, melodica.
Tutt’altra musica quella presentata dalla superband guidata dalla eccellente pianista Rita Marcotulli impegnata davanti a una platea gremitissima nel rendere un omaggio molto partecipato alla musica dei Pink Floyd. Frugando dalle tracce di album di culto, Marcotulli e compagni si adoperano con passione e impegno per trarre l’essenza intima del sound dello storico quartetto di Cambridge. Atmosfere e suggestioni psichedeliche che ritornano nel bel live come campionario anche esteso di suoni e fremiti di un’epoca comunque gloriosa.
Efficace il canto di Raiz nel segnare le tappe con la sua voce venata di black soul e rabbia, citazionista e di classe la chitarra rock di Fausto Mesolella come l’allure ritmico del drummer Joel Alluche e la presenza sanguigna del sassofonista Daniele Tittarelli (ben sostenuti dagli altri sidemen Giovanni Tommaso, Matthew Garrison e Michele Rabbia).
Robusto e ricchissimo anche il programma odierno che oltre ai due appuntamenti mattutini (l’«Hamlet Revolution» dei Cada Die alla Vetreria alle 11,30 e alle 11 al Palacongressi la tavola rotonda dedicata al tema della musica a scuola, l’esperienza italiana e quelle straniere a confronto) ha un carnet davvero eccitante di proposte.
Il via alle 18 con il big assoluto come il sassofonista Archie Shepp. Da non perdere. E poi: l’imperdibile pianista cubano Hilario Duran (ore20), Antonio Placer e il suo «Atlantiterraneo» (ore 19), i due fratelli chitarristi Ferra, Bebo e Massimo (ore 21), il pianista Antonio Ciacca in quartetto (ore 23), Di Castri in quartetto tra Zappa e Monk (ore 17), il trio di Orrin Evans (ore 20), Alda Madera trio (21,30) e il James Taylor quartet (23,30); Harve Henriksen e Jan Bang (ore 19), Anke Hlfrich in trio (21) e Yaaron Herman (ore 23), il Gnu quartet (ore 18), Francsco Saiu (ore 20,30), Alberto Sanna (ore 22,30) e il Sunflower quartet (ore 22). Continuano anch oggi le «Intercettazioni d’artista» con Francesco Loche.