Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Ricciai abusivi, nuova offensiva

Fonte: Sardegna Quotidiano
25 marzo 2013

I controlli

 

IL SEQUESTRO La guardia costiera porta via 50 vasetti e 1500 ricci mal conservati. «Continuiamo a vigilare»

La loro presenza ai bordi di alcune tra le vie più trafficate di Cagliari ha spesso diviso l'opinione pubblica, tra favorevoli, spesso fedeli consumatori e contrari. Sono i venditori di ricci, una categoria di ambulanti da tempo entrati a far parte dell'immaginario comune dei cagliaritani. Si possono incrociare nel lungomare Poetto, a volte in via Cadello, nei quartieri di Is Mirrionis e San Michele: il banchetto è spesso rustico, con un tavolino da giardino e decine di ricci accatastati sopra, con alcuni barattolini già pieni della preziosa polpa e pronti a essere venduti. Non sempre, però, tutti i ricciai rispettano le rigide norme previste dalla disciplina regionale. Proprio come appurato sabato mattina dagli uomini della Capitaneria di porto di Cagliari, accompagnati da alcuni agenti della Polizia municipale, che hanno effettuato una serie di controlli in città, con l'obiettivo di bloccare il fenomeno della vendita illegale di ricci. In particolare, gli uomini della guardia costiera hanno controllato gli ambulanti di via Del Fangario, via Stamira, via Po e via Figari. Il blitz congiunto ha portato al sequestro di circa 50 vasetti di polpa di riccio e 1.500 ricci, mal conservati e senza la documentazione che ne attestasse la provenienza. Per questo sono stati denunciati a piede libero tre ricciai “abusivi”, mentre i vigili hanno multato gli ambulanti sprovvisti di autorizzazioni, sequestrando tutte le attrezzature e i banchetti utilizzati per la vendita.

Dalla Capitaneria di porto fanno sapere che i controlli proseguiranno per tutta la durata della campagna di pesca, a tutela della salute dei consumatori. Già a gennaio le forze dell'ordine avevano effettuato un'operazione simile: in quella circostanza furono i venditori di Su Siccu a finire sotto la lente d'ingrandimento del pool di Guardia costiera, carabinieri e guardia di finanza, con il sequestro di circa 2.200 ricci e 12 chili di polpa di riccio, ostriche, insalata di mare confezionata ed altri prodotti. Anche allora c'era anche chi si schierò dalla parte della categoria, spesso costituita da disoccupati e persone di certo non abbienti. Marisa Depau, consigliere comunale (Sel) da sempre vicina ai problemi dei quartieri popolari, ieri ha commentato la vicenda sul proprio profilo Facebook, definendo i destinatari del blitz di sabato “disoccupati che si inventano un lavoro per vivere”. Fare il ricciaio, infatti, non è un lavoro “comodo”, dato che si deve sfidare l'acqua gelida del mare d'inverno (le norme regionali permettono la pesca dal 1° novembre al 4 maggio) e fondali profondi. La Depau ha ricordato, con amarezza, le recenti morti di tre pescatori di ricci (due in dieci giorni, tra Su Pallosu e Porto Torres): «morti bianche, nell'indifferenza generale. Non ha importanza, solo repressione». Francesco Aresu