Castello
SANTA CROCE Manifestazione di Unica 2.0 interrotta dai vigili urbani. Gli organizzatori: irruzione della polizia irregolare. Il comitato di quartiere: erano 1500, troppi. Interrogazione di Sel
Un concerto universitario interrotto venerdì notte dai vigili urbani scatena la polemica. Che corre prima veloce sul web, per poi arrivare fino a Palazzo Bacaredda. Il gruppo di Sel fa atterrare sulla scrivania del sindaco Massimo Zedda, vendoliano pure lui, un’interrogazione per avere chiarimenti sulla “adeguatezza del comportamento della polizia municipale”. L’azione di venerdì notte è sembrata «inconsueta», sia al capogruppo comunale del partito Sergio Mascia che al coordinatore provinciale Francesco Agus. Intanto sulla rete Unica 2.0, dopo le parole di fuoco scaraventate l’in - domani su social network, si scaglia contro chi «vuole strumentalizzare i fatti trasformandoli in un attacco al sindaco». Nella querelle si inserisce, dopo le prime proteste, pure il comitato di quartiere Castello 2020, che, con foto e testimonianze dirette, accusa gli studenti di comportamenti poco consoni al quieto vivere. Insomma, un “tutti contro tutti”. Un passo indietro per capire meglio: venerdì notte al bastione di Santa Croce, facoltà di Architettura, Unica 2.0 organizza un concerto. Tutto in regola, autorizzazioni comprese, la musica è garantita fino all’una. Ma l’evento richiama una marea di ragazzi. Il risultato: auto ovunque, la stradina stretta di Castello va in tilt.
A mezzanotte e un quarto, ecco i lampeggianti blu della Municipale. E qui le versioni contrastano. Unica 2.0 la ricostruisce così: «La polizia municipale è entrata in territorio universitario, al nostro concerto, alle 00:15, nonostante questo non sia possibile senza un'autorizzazione, e ci ha imposto il defluire degli studenti, accusandoci di aver bloccato la strada e questo nonostante la nostra autorizzazione andasse fino all'una». Non era mai successo prima, fanno sapere da Unica 2.0, «sembrava quasi un abuso, la polizia all’Università non può entrare». Sergio Mascia, capogruppo di Sel, smentisce: «È una consuetudine, non è che l’Ateneo goda di un regime speciale. L’interrogazione», spiega, «vuole chiarire l’efficacia dell’in - tervento. Nonostante la festa sia terminata con un’ora di anticipo, i residenti denunciano schiamazzi fino alle quattro del mattino. Ci chiediamo se era necessario interrompere il concerto o se forse bastava solo intervenire sul traffico, fermo restando che per il divertimento vanno rispettate le regole ». «Non siamo quattro pensionati», attacca Paolo Marongiu, presidente di Castello 2020, «anzi: è importante che nel quartiere si organizzino eventi. Il problema è che c’erano 1500 persone, quel luogo non è adatto». Quanto poi alla ricostruzione di Unica 2.0: «Non è vero che gli agenti siano entrati all’Università, erano in due, non li abbiamo chiamati neanche noi ma probabilmente chi è rimasto imbottigliato. I vigili sono andati via verso mezzanotte e mezzo, ma i ragazzi hanno continuato fino alle 3,30 con urla e schiamazzi come se fossero le 11 del mattino». Francesca Ortall