Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il museo Betile? Nessuno ne parla più

Fonte: La Nuova Sardegna
17 novembre 2008

DOMENICA, 16 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

Assieme all’accordo di programma è scomparsa anche la struttura dell’arte nuragica e contemporanea


Depau (Pd): «Il sindaco aveva promesso di andare avanti nelle opere»




CAGLIARI. Che fine ha fatto il Betile? Nessuno sa più niente. In teoria il museo dovrebbe avere un proprio binario preferenziale legato al 150º dell’anniversario dell’Unità d’Italia. Ma il silenzio è sospetto, anche perchè all’interno del centrosinistra locale non tutti erano (nè sono) d’accordo. Il museo dell’arte nuragica e contemporanea è stato progettato da Zaha Hadid (premio Pritzker), uno dei maggiori architetti contemporanei, con l’intento di diventare una struttura di sviluppo del territorio ed emulare il Guggenheim di Bilbao. Ma la mancanza di un progetto per la gestione aveva suscitato molte polemiche anche in settori del centrosinistra. Mentre il silenzio di questi ultimi mesi non promette bene.
La struttura, inoltre, era stata inserita all’interno dell’accordo di programma per la riqualificazione del rione di Sant’Elia, che comprendeva anche il campus universitario di viale La Plaia (l’ex semoleria). Ma l’intesa, firmata dal sindaco Emilio Floris e dal Presidente della Regione Renato Soru, non era stata ratificata dal consiglio comunale. «Il primo cittadino aveva affermato che la mancata conferma dell’accordo di programma da parte della maggioranza del consiglio comunale non avrebbe bloccato l’intervento su Sant’Elia. Ma a quattro mesi di distanza è tutto fermo», accusa Ninni Depau, capo gruppo del Pd in assemblea municipale. «Temo che l’amministrazione comunale stia entrando in una logica pre-elettorale - continua Depau - e che molte cose non si faranno».
L’accordo di programma era stato firmato il 28 marzo e sarebbe dovuto essere convalidato entro un mese dal Consiglio comunale. Ma questo non è avvenuto «per insufficienza di istruttoria», secondo la maggioranza; «per strumentalizzazioni politiche», a dire dell’opposizione. «Ma oggi - continua Depau - e visto che si sarebbero stati investimenti per circa 350 milioni di euro e, quindi, molto lavoro, forse sarebbe il caso di pentirsi. In un momento di crisi, come quello che stiamo vivendo, si è trattato di un grave errore. Ma ciò che preoccupa maggiormente è che «l’accordo è sparito». Eppure il primo cittadino aveva detto: vedrete, molte opere verranno accelerate. Invece non c’è niente».
Come accennato, gli argomenti dell’accordo riguardavano sostanzialmente tre interventi: la riqualificazione abitativa dei palazzoni di Sant’Elia, la realizzazione del museo Betile (sempre a Sant’Elia) e il campus universitario. Tre opere a cui la Regione ha interessato altrettanti grandi architetti contemporanei. Oltre alla Hadid c’è il gruppo di Rem Koolhaas di Rotterdam per le abitazioni, un numero uno in questo tipo di interventi. Mentre il campus è stato ipotizzato da un altro premio Pritzker, il brasiliano Paulo Mendes da Rocha.
Nei giorni successivi alla non ratifica il presidente Soru, durante un’assemblea tenuta a Sant’Elia, affermò che era pronto a farsi da parte e a lasciare al Comune il compito di riscrivere l’accordo coi contenuti che avrebbe ritenuto più necessari. Ma niente si mosse. Dopo la bocciatura intervennero i sindacati Cgil, Cisl e Uil: «L’accordo di vertice non ha retto alle contrapposizioni politiche, proprio perché privo del corollario di un consenso ampio nella società civile. L’appello che avevamo lanciato di una concertazione con le forze sociali è caduto nel vuoto e ora si corre il rischio che vadano perduti progetti, investimenti, risorse, possibilità di sviluppo e di occupazione a causa di beghe e contrapposizioni». (r.p.)