Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In Consiglio si parlerà in limba

Fonte: L'Unione Sarda
25 marzo 2013

COMUNE. Da aprile il sardo potrà essere usato dai consiglieri negli atti ufficiali
 

Gettoni: controlli severi sulla reale permanenza in aula
Vedi la foto
Non c'è solo la questione dei gettoni di presenza, argomento «marginale», per usare le parole dell'ufficio di presidenza del Consiglio comunale. Il nuovo regolamento dell'aula varato martedì e in vigore dal prossimo primo aprile, introduce diverse novità per «aumentare produttività, trasparenza e qualità dei provvedimenti». E introduce, per la prima volta, la possibilità di parlare in sardo durante le attività ufficiali di Palazzo Bacaredda. Non solo: «Il consigliere ha facoltà di presentare proposte di deliberazione, emendamenti, mozioni, ordini del giorno, interrogazioni, redatti in lingua sarda», recita l'articolo 25. «Ora sardo e italiano hanno pari dignità, un passo in avanti verso l'idea di Cagliari capitale della Sardegna», ha detto il vicepresidente vicario del Consiglio Giuseppe Andreozzi.
UNANIMITÀ La commissione Statuto ha lavorato quasi un anno prima di approvare (all'unanimità) il regolamento. «E di questi tempi un accordo sulle regole del gioco è quanto mai difficile», ha ricordato il presidente dell'aula Ninni Depau. L'obiettivo di fondo è «valorizzare la produzione di atti amministrativi da parte del Consiglio e rafforzare la responsabilizzazione, già in corso, di commissioni e consiglieri nella proposta delle delibere. Ma ci saranno anche tempi precisi per l'attuazione dei documenti». In questo caso la grande novità è introdotta dall'articolo 53: dopo trenta giorni dall'approvazione di un atto di indirizzo per la Giunta, le commissioni potranno convocare il sindaco o gli assessori per concordare il termine per l'attuazione del provvedimento. «Prima molte delibere restavano lettera morta», ha detto il vicepresidente Sandro Vargiu che, da esponente della minoranza, ha sottolineato «il rapporto dialettico e di collaborazione con la maggioranza».
GETTONI L'ufficio di presidenza ha difeso il nuovo articolo 30, che assegna il gettone di presenza dopo metà seduta, diminuendo la soglia precedente fissata nei due terzi della riunione. In realtà, ha spiegato Depau, il regolamento introduce il concetto di «effettiva presenza». Insomma: i consiglieri dovranno rimanere in aula, non basterà - come spesso accade - inserire la tessera nella propria postazione e magari spostarsi in un'altra stanza del Municipio. Tra i sistemi di controllo presi in considerazione, c'è anche quello che assegna ai commessi d'aula il compito di sfilare la scheda personale dal sistema elettronico: «Può essere una soluzione».
RISPARMI Le spese del Consiglio comunque si sono ridotte negli ultimi anni: «Prima i gruppi organizzavano convegni negli alberghi a spese del Comune, ora le stesse riunioni si fanno in Municipio. Se vogliamo parlare di soldi, diciamo anche che l'importo dei gettoni è stato ridotto fino al 25 per cento dell'indennità del sindaco. E che la commissione d'inchiesta sul Poetto, ad esempio, non ha percepito alcun compenso». Il costo complessivo dell'aula poi diminuirà per forza: il Consiglio si dovrebbe riunire in futuro solo una sola volta alla settimana. (m.r.)