COMUNE. Anticipato il Consiglio
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Matrimoni a rischio e Consiglio anticipato. Palazzo Bacaredda, giorno sesto. La battaglia per i premi va avanti. I dipendenti comunali sono ancora in presidio permanente nel piano rialzato di via Roma. «Resteremo qui sino a quando non ci verranno dati i compensi per la produttività che ci spettano», annunciano i sindacati, nel mirino la scelta dell'amministrazione di aggirare il buco di 250 mila euro assegnando i fondi solo agli alti funzionari. Mossa che non è piaciuta ai lavoratori rimasti fuori dai conteggi. Niente più straordinario, avevano deciso. Sono stati di parola. L'astensione dalle ore extra prosegue, e i primi contraccolpi iniziano a sentirsi: salta l'appuntamento previsto per questa mattina al'Antico palazzo di città. E per celebrare i matrimoni ci sono solo i funzionari di più alto grado. Per loro nessuna protesta, hanno ottenuto la valutazione massima. E pure gli incentivi per la produttività.
La lotta la conduce chi è rimasto a bocca asciutta. «Dall'amministrazione non abbiamo ancora ricevuto risposte. Nessuno è venuto a parlare con noi», racconta Nicola Cabras, presidente della Rsu e responsabile della Cgil comunale. Il braccio di ferro va avanti. E si arricchisce di colpi di scena. L'amministrazione parte all'attacco: ha anticipato alle 15 e trenta il consueto appuntamento col Consiglio di domani. Non più alle 17,30-18 come al solito. Una mossa per evitare gli inconvenienti delle sedute di questa settimana (interruzione della diretta streaming e votazione ad alzata di mano, conseguenza dell'astensione allo straordinario dei dipendenti in lotta)?
Ma la Rsu e i sindacati non si fanno cogliere di sorpresa, e rispondono fissando un'assemblea sindacale nello stesso orario. Le giustificazioni dell'amministrazione non hanno convinto i sindacati. «Lo scorso aprile scadeva l'istituto che regola i premi ai funzionari», racconta Mimmo Foddis, segretario provinciale della Uil. «Abbiamo chiesto di rimodulare la quantità di risorse per stabilire un meccanismo di incentivazione più equo», spiega Domenico Di Julio, delegato della Cisl. «L'amministrazione aveva concesso una proroga di sei mesi con la promessa di avviare una trattativa che non c'è mai stata», puntualizza Cabras.
Sara Marci